CATEGORIE

Frociaggine, le origini della parola usata da Papa Francesco

di Massimo Arcangeli mercoledì 29 maggio 2024

Papa Francesco

2' di lettura

Il termine frociaggine, spuntato fuori all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, è la condizione del frocio, con tutto quanto ne discenda in fatto di stili, atteggiamenti, comportamenti e altro.

Sull’etimologia di frocio si è tirato fuori di tutto. C’è chi ha supposto l’esistenza di una fantomatica Fontana delle Froge, luogo di raduno dei gay capitolini. Alcuni si sono ricollegati a frons(c)é (“francese”), come corruzione di franscé (cfr. «Monsieur Sganarelle Franscè» in un dramma per musica goldoniano: Amore artigiano, atto I, scena XIV), per l’affettata, sciccosa, femminile eleganza dei modi – di agire e di parlare – dei nostri cugini transalpini. Per altri si risalirebbe a feroci con riferimento ai Lanzichenecchi del sacco di Roma (1527), violentatori senza tanti scrupoli di uomini e donne, che sono stati chiamati in gioco, come i miliziani papalini loro omologhi, anche da chi ha pensato ai loro nasi di avvinazzati, arrossati e gonfiati dalle forti bevute.

L’origine più probabile di fro(s)cio – attestato in Pasolini, Tondelli, Busi, ecc. – sono proprio le due cavità nasali, le froge. Si muoverebbe dal termine romanesco popolare (frocio) che le indica, affibbiato a forestieri e stranieri a partire dal Seicento e in particolare a francesi (cfr., nel seicentesco Jacaccio di Giovanni Camillo Peresio: «Havea a la moda froscia un vestitino» VII, 90), inglesi e tedeschi, compresi, per l’appunto, i soldati svizzeri posti a guardia del Papa. Col significato di “tedesco” frocio sarebbe sopravvissuto a lungo, ancora tra Otto e Novecento: «Schioppa, cristo de ddio, ’na ribbejjone, / curre er froscio, eli guai sò arimediati!» (Giuseppe Gioachino Belli, La bona stella, 7-8); «Ma tu parla co’ Nina la mammana, / che de sta roba se n’intenne a fonno, / be’, che dice? Che l’opera italiana / è la più mejo musica der monno. / E tu che soni appena la campana, / me venghi a di’ che er frocio sia profonno?» (Cesare Pascarella, La musica nostra, 4-6); «Con questo nome il volgo romanesco suol chiamare i tedeschi perché fra questi vene sono molti che hanno i nasi schiacciati e quindi le narici (le froce) molto dilatate.

Oggi frocio ha preso un altro significato che non occorre dichiarare»: Filippo Chiappini, Vocabolario romanesco, (...), III edizione, Roma, Chiappini. 1967, s.v. frocio. Come si può dar torto a Bergoglio, con tutti gli svizzeri tedeschi a protezione della sua persona, per giunta con le loro frocie divise sgargianti, sull’eccesso di frociaggine in Vaticano?

Dettagli Leone XIV, ecco l'orologio del Papa: senza precedenti

Davvero? Luciana Littizzetto da Fazio, "Leone XIV come Batman"

le parole su bergoglio Leone XIV polemico con Francesco: "Ma qui siamo?", il vecchio video

tag

Ti potrebbero interessare

Leone XIV, ecco l'orologio del Papa: senza precedenti

Luciana Littizzetto da Fazio, "Leone XIV come Batman"

Leone XIV polemico con Francesco: "Ma qui siamo?", il vecchio video

L'appello del Papa ai grandi della terra: "Mai più guerra"

Meteo, Mario Giuliacci: che estate sarà, una enorme sorpresa

Con il mese di giugno alle porte, monta la curiosità su come inizierà l’estate dal punto di vista me...

Andrea Sempio, "quello che temevo": risentono Alberto Stasi

...
Claudia Osmetti

Garlasco, il diario di Sempio nelle mani degli inquirenti: cosa c'è dentro

Un nuovo elemento al centro delle indagini sul delitto di Chiara Poggi, la 26enne trovata senza vita nella villetta di f...

Remigration summit, tanto rumore per nulla: si è parlato di... Politica

«Save our Nations, remigration; save our Nations, remigration!». «Salviamo le nostre nazioni, reimmigr...
Fabio Rubini