CATEGORIE

Firenze, gli eredi di Pinocchio fanno causa alla sinistra: in ballo 250mila euro

di Luca Puccini martedì 14 gennaio 2025

3' di lettura

Per tutti è Carlo Collodi, il babbo di Pinocchio: inteso non come mastro Geppetto ma come lo scrittore che nel secolo scorso (era 1881) ha dato vita al burattino più famoso della storia della letteratura. Per il Comune di Firenze, però, è Carlo Lorenzini: nato sull’Arno nel 1826 e morto nella stessa città toscana nel 1890, sepolto al cimitero monumentale delle Porte Sante a San Miniato al Monte, sulla collina giusto sopra piazzale Michelangelo, oramai 135 anni fa e, oggi, al centro di una diatriba tra le autorità cittadine e i suoi legittimi eredi.

Tutto ruota attorno a quel camposanto dove, peraltro, riposano in pace anche altri personaggi del mondo delle arti (come il regista Franco Zeffirelli o il romanziere Vasco Pratolini), oppure della politica (come l’ex segretario del partito repubblicano Giovanni Sapadolini) o ancora dello spettacolo (come il cantautore e cabarettista Odoardo Spadaro). E tutto ruota attorno, nello specifico, alla cappella di famiglia dei Lorenzini: una costruzione gentilizia, con le inferriate e tappezzata dalle stampe di Pinocchio, che sorge lungo il “Muraglione”, ossia il bastione est del cimitero.

Paolo Gentiloni ha già trovato un nuovo lavoro a Repubblica: a cosa punta...

L’Epifania, come si sa, ricorre il 6 gennaio. Ma, nel caso di Paolo Gentiloni, notoriamente soprannominato “...

Sarebbe stata danneggiata, dicono i Lorenzini: le bare contenute sarebbero state forate (l’edizione locale di Repubblica riporta esattamente il termine «profanate»), alcuni manufatti sarebbero stati scoperchiati e la causa di tutto questo sarebbero alcuni cantieri sorti per consolidare quell’area delle Porte Sante tramite «scavi e rinforzo della struttura muraria con tondini in ferro conficcati nel terreno e anche all’interno delle singole cappelle, nonché nella cripta». Gianluca e Paola Lorenzini, quando si sono accorti di cosa stesse succedendo, sono andati dall’avvocato Andrea Esposito e hanno deciso di ricorrere contro il Comune di piazza della Signoria.

Chiedono, in sostanza, che la cappella della loro famiglia venga riportata alle condizioni di prima e lamentano un risarcimento per «danno morale e da patimento» del valore di 250mila euro perché hanno visto «disturbata la pace dei propri cari estinti nelle ipotesi di reato quali il vilipendio di tombe, il danneggiamento al patrimonio storico e artistico e anche il deturpamento di cose altrui». C’è di più, tuttavia: nel 2022, purtroppo, è venuta a mancare la loro madre e, proprio in virtù dello stato in cui verteva la cappella di famiglia, non hanno potuto tumularla lì, per cui domandano anche il rimborso delle spese effettuate in quell’occasione che si aggira sui 10mila euro (9.700, per essere precisi). In realtà i pronipoti di Collodi-Lorenzini sollevano questa stessa problematica almeno dal maggio dell’anno scorso, quando hanno ricordato che in quella stessa cappella famigliare è sepolto anche Paolo Lorenzini (altro scrittore noto della stirpe, autore del meno fortunato ma pur sempre celebre classico per bambini Sussi e Biribissi).

«Uno scempio macabro ed enorme», l’aveva definito, già allora, Gianluca Lorenzini, «al piano terra le pareti di marmo si stanno staccando dai muri retrostanti e in cripta la parete è abbattuta, le lapidi sepolcrali di marmi ottocenteschi scoperchiate fino a perfonare i forni contenenti quattro bare, oltre alle cassette di zinco contenenti i resti mortali di molti miei antenati». Non un caso sfortunato, però. È neanche un banale incidente. «Non sembra che il Comune di Firenze abbia diligentemente controllato i lavori», sostengono adesso i Lorenzini, «e neppure sembra abbia garantito la giusta e necessaria tutela a un sito importante a livello internazionale e nazionale». Cioè a «un luogo in cui riposano i grandi del nostro passato che non si meritano il trattamento riservato loro».

La palla, quindi, passa alla magistratura fiorentina perché il caso, ora, approda in tribunale (il giudice che lo sta trattando ha fissato udienza per il prossimo 30 gennaio, un giovedì) dopo un mezzo pasticcio dovuto a un fraintendimento («Il Comune», spiega il legale di famiglia Esposito, «si era già costituito chiedendo l’integrazione del contraddittorio nei confronti della società edile che aveva svolto i lavori», ma seppur autorizzato dalla corte, ha indicato nella documentazione la ditta sbagliata e, di conseguenza è stato costretto a «rinunciare alla sua chiamata in causa»). Palazzo Vecchio si sta difendono sostenendo che le prove allegate (tanto per cominciare quelle fotografiche prodotte dai Lorenzini) «sarebbero prive di data certe, decontestualizzate e indeterminate sulla loro stessa provenienza». La parola fine sull’ultima pagina del libro (pardon, del faldone) si avrà solamente a conclusione del procedimento.

Bologna, disastro del Pd: ecco tutti gli affitti che non ha pagato

Tutti sapevano che il Pd navigava in cattive acque e che non pagava gli affitti dei circoli alla Fondazione Duemila di B...

Univ-Censis La classifica delle città meno sicure: le prime 4 a guida Pd

Tempi che corrono Firenze, l'intelligenza artificiale scatena il caos in tribunale

CASE E AFFITTI Firenze, norme sovietiche sugli affitti

tag

La classifica delle città meno sicure: le prime 4 a guida Pd

Firenze, l'intelligenza artificiale scatena il caos in tribunale

Firenze, norme sovietiche sugli affitti

Giovanni Sallusti

Matteo Lepore, manifestazione con soldi pubblici? FdI, scatta la denuncia

Alessandro Gonzato

Inter-Barça, il dramma: troppe emozioni, colpito da infarto

Se l’è vista brutta l’uomo di 40 anni che a pochi minuti dal termine della semifinale di Champions Le...

Papa Leone XIV, il primo discorso del Pontefice

Ecco di seguito il testo integrale del primo discorso di Papa Prevost, Leone XIV, pronunciato al momento ...

Papa Leone XIV, da Trump a von der Leyen: le reazioni dal mondo

L'elezione di Papa Leone XIV è stata accolta nel migliore dei modi dai vari leader del mondo. A cominciare da...

Il nuovo Papa è Prevost, Leone XIV: il primo Pontefice americano

Dopo quattro scrutini è stato eletto il 267esimo Pontefice: Robert Francis Prevost, Leone XIV.  Come nel cas...