Un nuovo nome - misterioso e mai apparso finora nelle indagini - scuote il caso di Garlasco. È quello di un uomo (le generalità non sono state rese pubbliche) che non è indagato, a che l’altro giorno, solo per essere stato citato dai carabinieri, ha talmente turbato Daniela Ferrari, la madre di Andrea Sempio, da farle avere un malore durante l'interrogatorio. E cosìl’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi - trovata morta il 13 agosto 2007 - si arricchisce di un nuovo colpo di scena.
Chi è questa persona (che sarebbe già stata ascoltata)? Perché ha mandato così nel panico la mamma del nuovo indagato? Che ruolo ha nella vicenda? L’ipotesi è che potrebbe, in qualche modo, far traballare qualche alibi o quantomeno mettere in discussione le precedenti ricostruzione fatte durante le tre fasi processuali (due assoluzione e poi la sorprendente giravolta in cassazione) che hanno portato alla condanna a 16 anni di carcere Alberto Stasi, l’ex fidanzato della vittima. Questo, probabilmente, è quanto sospetta chi sta portando avanti con grande determinazione - le indagini. Avere a disposizione un nuovo nome e una nuova testimonianza, insomma, avrebbe spinto i carabinieri a voler risentire la mamma di Sempio, che poi si è avvalsa della facoltà di non rispondere in quanto prossimo congiunto dell’indagato. A confermare l’esistenza di questo uomo misterioso è stato l’avvocato Angela Tacci, che lunedì ha accompagnato Daniela Ferrari in caserma come amica di famiglia. «La madre di Andrea mi ha solo detto “non capisco cosa c’entri”, lei si aspettava domande sul figlio, è andata nel panico - ha svelato il legale - Uscita dalla caserma non ne ha più voluto parlare, continuava a piangere. Io questo nome non l’avevo mai sentito».
Daniela Ferrari, 65 anni, era stata riconvocata al comando provinciale dei carabinieri di Milano come persona informata sui fatti nell’ambito di questo nuovo fascicolo e nelle intenzioni dei carabinieri c’era l’idea (oltre che chiedere conto delle affermazioni mandate in onda dalla trasmissione “Le Iene” in merito a presunti scambi di atti con il legale della famiglia Poggi prima dell’interrogatorio di suo figlio Andrea nel 2017) di ripercorrere quanto fatto dalla donna la mattina dell’omicidio, riprendendo le domande che le erano state già rivolte il 6 ottobre 2008 e il 15 febbraio del 2017 in qualità di semplice testimone e poi di madre di un indagato (poi archiviato).
In quelle occasioni la mamma di Sempio aveva raccontato di essersi svegliata verso le 7.30 e di essere uscita di casa alle 8.15 per andare prima in un negozio «per far fare il telecomando del cancello» e di aver «fatto la spesa in un supermercato di Gambolò», quindi di essere tornata «verso le 10» per lasciare la macchina al figlio. E sulla questione dello scontrino del parcheggio - presentato da Sempio nel 2018 come alibi- aveva spiegato che «è stato ritrovato da mio marito sulla macchina. Io ho avuto l’idea di tenerlo perché essendo successo un fatto così grave ho immaginato che avrebbero sentito gli amici di Marco Poggi (fratello della vittima, ndr) per sentire cosa avessero fatto».
Alle prime domande, invece, non c’è stata alcuna risposta, ma dopo otto minuti il colpo di scena: dopo aver sentito il nome e il cognome del nuovo personaggio (che non sarebbe conosciuto nemmeno dal marito e dal figlio) la donna si è sentita male. L’uomo non risulterebbe coinvolto direttamente nel delitto, ma potrebbe far rivedere orari e spostamenti, mettendo a rischio qualche ricostruzione. E, forse, dando una lettura diversa al famoso scontrino del parcheggio di Vigevano presentato (un anno dopo) da Andrea Sempio come alibi.