L'inno nazionale va seguito "in piedi e composti". È questo ciò che prevede un decreto del Presidente della Repubblica, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il cui schema era stato approvato dal Consiglio dei ministri il 13 marzo. Nuove regole per dare la giusta solennità al testo e alla musica che identificano una intera Nazione.
"È uno dei simboli rappresentativi della Repubblica Italiana e deve essere eseguito rispettandone il valore storico e ideale. Durante l'esecuzione i presenti sono in piedi, in posizione composta, in silenzio oppure partecipando col canto", si legge nel provvedimento, il quale dispone che "nelle cerimonie alla presenza di una bandiera di guerra o d'istituto, ovvero del Presidente della Repubblica, nonché in occasione delle festività nazionali, in Italia e all'estero, l'Inno nazionale, senza l'introduzione iniziale, è eseguito ripetendo due volte di seguito le prime due quartine e due volte di seguito il ritornello del testo di Goffredo Mameli, come previsto dallo spartito originale di Michele Novaro".
"La partitura e la registrazione audio, eseguita dalla banda interforze, di riferimento per l'esecuzione orchestrale o bandistica dell'Inno, sono pubblicati sul sito istituzionale del Governo, a cura del Cerimoniale di Stato", e sullo stesso sito "sono pubblicati, quali riferimenti, gli autografi dello spartito musicale di Michele Novaro e del testo de 'Il Canto degli Italiani' di Goffredo Mameli". Infine, sempre il decreto, prevede anche l'introduzione di orchestre o di basi musicali.