C'era solo una stanza della villetta di via Pascoli a Garlasco in cui Andrea Sempio non ha messo piede: la camera da letto dei genitori dell'amico Marco Poggi e di sua sorella, Chiara Poggi, che in quella stessa abitazione, nell'ingresso, è stata uccisa il 13 agosto del 2007.
"Io frequentavo la casa, quindi tracce mie in giro immagino che ci siano, è molto probabile. Poi la casa è diventata la scena del crimine", aveva spiegato in una intervista a Sky Tg24 lo scorso 28 marzo lo stesso Sempio, oggi 37enne e indagato dalla Procura di Pavia per concorso in omicidio. Quasi due mesi dopo, ecco il colpo dei pm che ha messo in difficoltà la linea difensiva del ragazzo sostenuta dagli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, che di Sempio e di Marco Poggi è amica di vecchissima data, proprio dagli anni di quella tragedia.
Martedì scorso, 20 maggio, quando Sempio sarebbe dovuto andare in Procura per essere interrogato dagli inquirenti salvo poi non presentarsi sfruttando un cavillo del Codice di procedura penale, i pm hanno fatto filtrare la notizia che un'impronta dell'uomo è stata trovata sulla parete della scala della villetta di via Pascoli a Garlasco che porta in cantina dove è stato trovato il corpo senza vita della ventiseienne. Scala che il 13 agosto 2007 l'assassino, secondo la dinamica dell'omicidio ricostruita dagli investigatori, non calpesta. "Molto probabilmente ci saranno mie tracce, me lo aspetterei. Ero li fino a pochi giorni prima", le parole di Sempio che oggi suonano quasi profetiche.
"L'unica stanza che non ho mai frequentato era la camera da letto dei genitori, le altre stanze bene o male le ho frequentate tutte. Ho mangiato li in cucina, si è stati in salotto, ovviamente in bagno, in camera di Chiara perché andavamo li a giocare al computer", aggiungeva Sempio. Quanto ai prossimi passi dell'indagine che riguarda anche l'analisi (con incidente probatorio) delle tracce biologiche che saranno analizzate su alcuni oggetti, finora ritenuti marginali nell'inchiesta - come il vasetto di yogurt o la confezione di biscotti -, Sempio replicava: "Pensando ai cereali, cose che magari riguardano qualcosa che è stata mangiata in quella mattinata no, di mio non c'è assolutamente nulla. Io penso di più agli oggetti di uso comune".