"Non l'ha uccisa lui ma sa chi è stato". Sono pesanti le accuse di Claudio Sterpin, amico di Liliana Resinovich, contro Sebastiano Visintin, il marito della donna ritrovata morta nel gennaio del 2022 e indagato formalmente per omicidio dopo la riapertura delle indagini a inizio anno.
"Non mi imbarazza" incontrare Visintin in occasione dell'incidente probatorio, ha spiegato Sterpin all'agenzia Ansa. "Io non credo sia stato lui l'artefice, non credo sia stato lui ad ucciderla". Secondo l'uomo sarebbe stato "un lavoro premeditato e fatto da più persone". Visintin, sostiene, sa "benissimo chi è stato, lo abbiamo detto sia Sergio (Resinovich, il fratello di Liliana, ndr) che io; lui sa tutto, compreso il posto dove è stato tenuto il corpo di Liliana e chi l'ha portata" nel boschetto dell'ex OPP "la mattina del 4 gennaio. Fosse stato soltanto due giorni lì e una notte, infatti, sarebbe stato sfigurato dai cinghiali che lì pullulano".
"Che non vengano a raccontarmi che in venti giorni nulla è accaduto; l'hanno messa lì due o tre ore prima - prosegue Sterpin -. Questo l'ho dichiarato alla polizia il 15 dicembre 2021, quando mi sono presentato spontaneamente in Questura. Se non l'ho detto lì l'ho detto subito dopo il ritrovamento". Siamo alla vigilia di una svolta? "Speriamo...". Pochi giorni fa il Piccolo di Milano ha pubblicato in anteprima la tesi del pm di Trieste secondo cui Visintin avrebbe ucciso Liliana "per aggressione e soffocamento" già la mattina del 14 dicembre 2021, l'ultimo giorno in cui la donna è stata vista in vita.
Nel frattempo, la difesa di Visintin, gli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua, depositeranno la prossima settimana le proprie richieste, nell'ambito dell'incidente probatorio, in particolare da quanto apprende l'Adnkronos le richieste riguarderanno "l'accertamento medico-legale del collegio peritale, più quello genetico". "Non commentiamo il capo d'imputazione provvisorio, pur 'sorpresi' di non conoscere quali ulteriori e così certi elementi che abbiamo portato la Procura a formulare un capo d'imputazione così specifico e dettagliato", spiegano i legali. Per quanto riguarda la richiesta di incidente probatorio chiesto dalla Procura per la testimonianza di Sterpin, "abbiamo fatto le nostre deduzioni opponendoci, in quanto non teste chiave sul contesto omicidiario, e perché le sue documentazioni di salute non sono certificate. Il tema più importante resta la nostra riserva di incidente probatorio che in settimana scioglieremo per quanto riguarda il fondamentale tema scientifico".