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Altra fuga dai carabinieri: ucciso un uomo di passaggio

Dopo l’incidente scaturito da rifiuto di fermarsi all'alt, il maghrebino ha abbandonato l’auto, intestata al padre, ed è scappato a piedi
di Simona Pletto lunedì 2 giugno 2025

3' di lettura

Un altro posto di blocco forzato. Un’altra tragedia. Ma questa volta a perdere la vita durante la rocambolesca fuga dal controllo delle forze dell’ordine non è stato il fuggitivo, un maghrebino 22enne che guidava a grande velocità una potente Bmw, insieme a due amici italiani, per seminare i carabinieri. Lui è rimasto illeso. Mentre Bruno Ansalo ni, imprenditore bolognese 56enne che, insieme alla moglie di 51 anni rimasta gravemente ferita, stava andando in auto a prendere la figlia a una festa, è morto sul colpo dopo l’impatto frontale con la berlina. Terribile.

Tutto è successo nella notte tra sabato e domenica, attorno alle due, a San Matteo della Decima, una frazione di San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese. Poco prima lo straniero di seconda generazione, conosciuto alle forze dell’ordine anche per precedenti legati allo spaccio di droga, non si era per l’appunto fermato a un controllo imposto dai carabinieri.

I militari, quando hanno visto quella Bmw lanciata a tutta velocità, hanno iniziato a seguirla, tenendosi a distanza, con sirene e luci accese, anche nel tentativo di allertare gli altri automobilisti del pericolo di quell’auto impazzita. Ma non sono riusciti ad evitare la tragedia. Quando la vettura guidata dal 22enne è arrivata a un incrocio in zona Cisanova, dove sopraggiungeva l’utilitaria guidata dalla moglie di Ansalone, un boato ha rotto il silenzio della notte. La Bmw, che pare non aver dato la precedenza, si è scontrata frontalmente con la vettura della coppia. L’impatto è stato talmente violento che la donna è stata sbalzata fuori dall’abitacolo e ha fatto un volo di una trentina di metri. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i sanitari del 118 e l’elisoccorso. La donna è stata trasportata d’urgenza all’Ospedale Maggiore, dove è ricoverata in gravi condizioni, in prognosi riservata. Per il marito i soccorsi sono stati inutili. Dopo l’incidente, il maghrebino – come detto rimasto illeso - ha abbandonato l’auto, intestata al padre, ed è scappato a piedi.

Gli altri due amici italiani, invece, sono rimasti lì, sul luogo dell’incidente, e sono stati accompagnati in ospedale per le lievi contusioni riportate. Il 22enne, poco dopo, è stato rintracciato nella sua abitazione dove si era rifugiato, ed è stato arrestato. Le accuse per lui sono di omicidio stradale, resistenza a pubblico ufficiale e mancato soccorso. Al vaglio della procura di Bologna, invece, le posizioni dei due amici che erano in auto con l’indagato. I carabinieri, durante il controllo alla Bmw, hanno rinvenuto una busta con quattro grammi di cocaina. Il 22enne è stato sottoposto ad esami tossicologici inviati al centro specializzato a Pievesestina di Cesena e ora si attendono gli esiti, per confermare o meno il sospetto che fosse sotto effetto di droghe quando sfrecciava a folle velocità.

La coppia, che ha due figli, è titolare di una azienda agricola a Sant’Agata Bolognese che si trova al confine tra le province di Bologna e Modena e dove vengono coltivati diversi tipi di frutta e verdura. «La notizia ha sconvolto tutti» ha detto ieri il sindaco di Sant’Agata Bolognese, Giuseppe Vicinelli. «Ansaloni era molto conosciuto, molto inserito anche nella vita della parrocchia e la sua è una famiglia bellissima. Era un imprenditore noto e ben voluto - racconta ancora il primo cittadino ricordando il 56enne -. Vendeva i suoi prodotti anche al banchetto del mercato agricolo del giovedì». Dure le parole del collega di Castello D’Argile, Alessandro Erriquez. «Un padre di famiglia è rimasto ucciso e la moglie gravemente ferita, per mano di un’auto in fuga dai carabinieri, con persone di Castello d’Argile già note alle cronache giudiziarie. È inaccettabile». Sconcerto e dolore per quanto accaduto è stato espresso anche dal capogruppo bolognese di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami. «Una famiglia esemplare colpita duramente da una tragedia evitabile e per questo ancor più sconcertante. Un dramma avvenuto a causa di chi cerca di sfuggire ai doverosi e normali controlli delle forze dell’ordine che anche in questo caso hanno agito, come emerge dai primi riscontri, con professionalità». E ancora: «Al cordoglio non posso che unire l’auspicio che vi siano parole chiare da parte di tutte le forze politiche: non bisogna sottrarsi all’alt delle forze dell’ordine, bisogna rispettare la legge evitando così di mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri».

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