L'inizio di giugno 2025 si conferma all'insegna dell’instabilità meteorologica: l’Italia si ritrova divisa tra l’avanzata dell’anticiclone africano e il ritorno di forti temporali, in particolare al Nord. Le proiezioni dei modelli meteo delineano un quadro potenzialmente critico, in linea con quanto già osservato negli ultimi anni sul territorio nazionale.
Nelle giornate di martedì 3 e mercoledì 4 giugno, le condizioni meteo si faranno particolarmente dinamiche: secondo quanto prospettato dagli esperti di 3bMeteo.com, l’ingresso di correnti instabili provenienti dall’Atlantico entrerà in contatto con un’atmosfera satura di calore e umidità residui delle recenti ondate di calore africano. Questo mix rappresenta il contesto perfetto per la formazione di celle temporalesche di forte intensità, capaci di svilupparsi fino a 8-10 chilometri di altezza e di scaricare al suolo grandinate (con chicchi fino a 2-3 centimetri) e raffiche di vento che potrebbero superare i 60 chilometri orari. Le zone più esposte saranno quelle alpine e le pianure limitrofe, in particolare Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Dopo questa fase caratterizzata dalle perturbazioni, è atteso un nuovo rinforzo dell’anticiclone africano nella seconda metà della settimana, che porterà nuovamente stabilità e un deciso rialzo termico. A partire da giovedì 5 giugno, gran parte della Penisola sperimenterà condizioni di tempo stabile e cieli sereni, con temperature in netta crescita. L’alta pressione di matrice subtropicale insisterà anche nel fine settimana, contribuendo a un ulteriore incremento delle temperature: si prevedono punte superiori ai 35°C in molte aree del Centro-Nord e valori che potranno oltrepassare i 40°C in Sardegna.
Dunque, le previsioni ad ampio spettro. Sempre secondo gli esperti di 3bmeteo, l’Italia meridionale potrebbe vivere un’estate tendenzialmente più secca, mentre il Nord sarà soggetto a una maggiore variabilità, alternando giornate stabili a passaggi temporaleschi. Si delineano due scenari principali per i prossimi mesi: il primo, considerato prevalente e con una probabilità del 60%, suggerisce che l’alta pressione dovrebbe dominare il Mediterraneo, garantendo tempo stabile, cielo sereno e precipitazioni ridotte. Dunque lo scenario alternativo, caratterizzato da una probabilità pari al 40%, stando al quale un flusso atlantico più attivo potrebbe causare fasi temporalesche anche intense, soprattutto al Nord.
"Il tipo di configurazione attesa risente di un trend di fondo ormai ricorrente negli ultimi anni, con alte pressioni più frequenti sull'Europa sud-occidentale e una fascia subtropicale più distesa verso nord. È uno schema circolatorio che tende a favorire estati più stabili e calde nel Mediterraneo centrale, in linea con quanto osservato in diverse estati recenti", concludono l'analisi ad ampio spettro gli esperti di 3bMeteo.