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Luciano Masini, chiesta l'archiviazione per il carabiniere che sparò e uccise a Capodanno

martedì 17 giugno 2025

2' di lettura

Dopo quasi sei mesi, c'è - forse - luce in fondo al tunnel. La Procura della Repubblica di Rimini ha chiesto al gip l'archiviazione dell'indagine a carico del carabiniere che sparò e uccise un giovane la notte di Capodanno a Villa Verucchio. Lo riporta il Corriere di Romagna che spiega come, per la Procura, il maresciallo Luciano Masini non ebbe scelta e la notte di Capodanno agì in una maniera tale per cui non si deve andare a processo. Dopo sei mesi l'indagine a carico del maresciallo che sparò al 23enne armato di coltello che gli andava contro urlando frasi in arabo va verso l'archiviazione

Una prova ritenuta inoppugnabile per gli investigatori dell'Arma e per la Procura, è il video fatto con un cellulare dei momenti stessi dell'aggressione. "Fermati, ma cosa stai facendo? Fermati, basta... ma vuoi proprio morire? Fermati per favore". Urlava il maresciallo Luciano Masini prima di sparare la notte di Capodanno a Villa Verucchio. Quelle frasi Masini - come si vede nel video - le urlava a squarciagola mentre indietreggiava, tentando di fermare quel ragazzo che correva con un coltello tra le mani pregando in arabo, con un Corano e una misbaḥah. Masini aveva già tentato con degli spari alle gambe, ma il 23enne non si era fermato. Quando era a meno di 50 centimetri, il maresciallo ha alzato il tiro.

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Erano stati cinque i colpi che avevano atterrato Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, egiziano di 23 anni. Sitta aveva già accoltellato quattro persone, due 18enni e due anziani, prima di essere fermato e ucciso. Chi aveva visto il video per primo, Procura e investigatori, aveva capito subito, che "il carabiniere non poteva comportarsi in altro modo. Non aveva avuto scelta". Il maresciallo era stato iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo di difesa e difeso dall'avvocato Tommaso Borghesi. "Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta ha sbagliato, ma il suo errore l'ha pagato con la vita", avevano detto i genitori del giovane in Egitto quando avevano appreso della morte del figlio. I parenti si sono rivolti all'avvocato Alvaro Rinaldi che potrebbe anche opporsi alla richiesta di archiviazione.

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