Un uomo viene aggredito, trascinato nel folto di un bosco e poi sbranato da un’orso: è l’ennesimo caso di agguato assassino da parte di un animale feroce? Piuttosto si tratta di una ennesima vittima di fascinazione da selfie, uno dei mali più insinuanti e letali di questo nostro tempo. C’è la testimonianza diretta degli scatti fatali in cui la sequenza terribile è registrata secondo per secondo. La vicenda è accaduta in Romania e il protagonista è un cittadino italiano di 48 anni. L’uomo stava percorrendo in moto, giovedì scorso, la strada statale Transfagarasan, nella zona di Arefu, a circa 500 metri dalla diga di Vidraru in direzione del lago Bâlea, nella zona dei Carpazi. Le prime informazioni suggeriscono che sul telefono della vittima sarebbero state trovate immagini dell’orso scattate prima dell’attacco. Le autorità hanno confermato il decesso dell’uomo e avviato un’indagine sull’accaduto, per capire se la vittima abbia avuto effettivamente un comportamento incauto nell’avvicinarsi all’orso. La vittima si chiamava Omar Farang Zin e viveva a Samarate, in provincia di Varese.
Sulla sua pagina Facebook si stanno moltiplicando i messaggi di cordoglio e di incredulità, per una fine orrenda e incomprensibile. Tra gli ultimi post pubblicati, una serie di foto dal suo ultimo viaggio proprio con gli orsi protagonisti. L’orsa è stata successivamente abbattuta a colpi d’arma da fuoco, mentre le forze dell’ordine hanno pattugliato la zona per allontanare i turisti che si erano radunati per osservare la fauna selvatica. Qualcuno ha paragonato la fine di Zin con quanto accaduto ad Andrea Papi, il runner 26enne ucciso da un’orsa, la JJ4, a Caldes, in Trentino, il 5 aprile 2023, ma la dinamica, al momento, sembra totalmente diversa. L’ultimo video caricato su Facebook, il 2 luglio scorso, come già accennato, racconta tutto. Nonostante la presenza della prole – circostanza che rende gli orsi particolarmente aggressivi – l’italiano avrebbe deciso di avvicinarsi per offrire del cibo agli animali. Le immagini pubblicate su Facebook mostrano, dunque, una pericolosa vicinanza. «Ecco l’orso! Che bello!
Sta venendo verso di me», sono state le parole di Farang Zin, registrate nel video che ha continuato a girare; poco dopo l’orsa ha attaccato l’uomo trascinandolo per circa 60 metri in un burrone. Sul suo corpo – secondo le informazioni dei media rumeni – sarebbero presenti molteplici ferite causate dal morso dell’orsa.
Alcuni automobilisti presenti hanno assistito all’intera scena e hanno immediatamente allertato i soccorsi chiamando il 112. Sul posto sono intervenuti gendarmi, vigili del fuoco e guardie forestali, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Secondo la valutazione ufficiale risalente a questa primavera, la popolazione di orsi nella zona interessata è di 112 esemplari, rispetto a un numero rispetto a un numero ottimale stimato di 25. Dall’inizio dell’anno ad oggi, sono stati prelevati legalmente sette esemplari, come consentito dalla legge rumena. Nella zona del Transfagarasan, la Direzione Forestale di Arge ha installato oltre 20 cartelli di avvertimento, anche in lingua inglese, nei punti di rischio individuati. In tutte le aree gestite da Romsilva sono presenti 3.186 esemplari, rispetto a un numero ottimale di 948. Quest’anno sono stati autorizzati 52 prelievi, di cui 26 già eseguiti. L’idea che si possa fissare una scena da migliaia di like continua a far perdere il senso della realtà e dei limiti. Nei social, in rete, in tivù circolano video e foto di orsi simpaticoni che saccheggiano i bidoni dell’immondizia o tentano di rubare panini e merendine in stile orso Yoghi. Non sono la regola, ma l’eccezione che conferma la regola. Gli animali agiscono d’istinto e se si sentono minacciati attaccano; non considerano la passione accecante per i selfie che spinge gli umani a considerare tutto virtualmente mentre la tragedia incombe.