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Roma, danneggiata la lapide del monumento di Giacomo Matteotti

lunedì 21 luglio 2025

3' di lettura

Un oltraggio alla memoria di Giacomo Matteotti. Nella mattinata di lunedì 21 luglio è stato segnalato il danneggiamento della lapide in marmo davanti al monumento dedicato al fu segretario del Partito Socialista, sul lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione Flaminia che hanno effettuato un sopralluogo, i rilievi tecnico-scientifici e ora indagano sull'accaduto. 

Tante le reazioni bipartisan. "Esprimo la più ferma condanna per l'atto vandalico al monumento dedicato a Giacomo Matteotti sul lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma. Un gesto vile e uno sfregio alla memoria di un deputato che ha pagato con la vita il coraggio delle sue idee e la sua incrollabile fedeltà alla democrazia. Alla Camera la sua memoria è viva e simbolicamente rappresentata dallo scranno che gli abbiamo riservato l'anno scorso, da cui Matteotti denunciò, il 30 maggio del 1924, le violenze e i brogli fascisti", tuona il presidente della Camera dei deputati, nonché esponente della Lega, Lorenzo Fontana.

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A fargli eco Forza Italia. "Esprimo sdegno per quanto accaduto quest'oggi al monumento in ricordo di Giacomo Matteotti. Danneggiare la lapide di un italiano caduto per la libertà di tutti noi è un atto grave. Un attacco alla sua memoria che abbiamo l'obbligo di condannare", scrive sui social il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Chi danneggia il monumento a Matteotti offende la memoria di un popolo, la storia di chi ha combattuto il fascismo sacrificando la propria vita. Un gesto gravissimo. Mi auguro che siano individuati i responsabili al più presto", commenta su X anche Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati. A condannare il gesto, poi, anche Angelo Bonelli. Il leader di Europa Verde parla di un "atto vandalico", ma non riesce a fare a meno di prendersela con il governo: "Non è un gesto isolato: avviene in un clima in cui si tenta sistematicamente di riscrivere la storia e sminuire la portata dei valori della Resistenza. Giacomo Matteotti fu assassinato per aver denunciato in Parlamento le violenze e le illegalità del regime fascista. Colpire il suo ricordo significa colpire il cuore della nostra democrazia. Ci attendiamo che le autorità individuino i responsabili e che la politica, tutta, prenda le distanze senza ambiguità da questi gesti. Difendere la memoria antifascista non è un dovere solo morale: è un presidio irrinunciabile di civiltà". E infatti il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, si è subito recato presso il monumento per verificare i danni subiti dalla lapide. "Ho voluto testimoniare il mio sdegno personale e la vicinanza del Ministero della Cultura alla figura di Giacomo Matteotti. Questo atto vandalico è un gesto grave, che colpisce un luogo della memoria civile condivisa. Episodi di questo genere non devono essere sottovalutati: il rispetto per una delle figure fondative della coscienza democratica italiana è un dovere che chiama in causa tutti. Confido nel lavoro delle forze dell'ordine per fare piena luce sull'accaduto e assicuro l'immediata disponibilità del Ministero della Cultura a collaborare per il ripristino del monumento".

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