Una nuova impronta, nuovi dubbi e ancora una verità che non emerge del tutto. Si torna a parlare del caso Garlasco, perché i risultati dell’incidente probatorio potrebbero non uscire quando preventivato ed è sempre più concreta la possibilità di una richiesta di proroga.
Se ne parla a Quarta Repubblica, il talk di approfondimento di Nicola Porro, e diversi sono gli attori chiamati in causa. In primis Gianluca Zanella, giornalista d'inchiesta, editor e agente letterario che parla di questa nuova impronta oggetto d’indagine: "Abbiamo trovato su una foto, che è invece allegata alla relazione dei Ris, quella che sembrerebbe un'altra impronta di una mano. È molto meno evidente dell'altra, qui si vede una parte superiore di un palmo e quelle che sembrano quattro dita, come quelle di una mano che fa una pressione a terra. Il 18, il numerino lì sta a indicare gli schizzi di sangue. Questa foto è nella relazione dei Ris".
È l’impronta della mano dell’assassino o di uno degli assassini o è semplice contaminazione? Il parere di Matteo Fabbri, genetista e consulente della difesa di Alberto Stasi: "Francamente quando abbiamo avuto accesso all'abitazione, abbiamo visto quest'impronta alla base dei gradini. Siamo entrati all'incirca 30 giorni dopo rispetto all'omicidio quando erano intercorsi diversi e innumerevoli sopralluoghi che avevano profondamente alterato e modificato quelli che erano gli ambienti dell'abitazione".
"Sono riscontri - prosegue - che abbiamo dato anche nelle nostre relazioni in modo diffuso. Quest'impronta ci ha richiamato immediatamente, la nostra attenzione è caduta lì, francamente è una immagine suggestiva di un'impronta di mano. Noi l'abbiamo misurata con un semplice metro, in maniera macroscopica per dare conto delle dimensioni di quest'impronta".