Attimi di paura a Padova. Una troupe di Porta a Porta è stata aggredita mentre stava realizzando un servizio sulle baby gang locali. Secondo quanto ricostruito, alcuni ragazzi hanno lanciato una pietra che ha colpito la giornalista, insieme a bottiglie dirette verso la troupe.
Reportage sulle baby gang a Padova: una troupe di Porta a Porta è stata aggredita da alcuni ragazzi che hanno tirato una pietra (colpendo la giornalista) e delle bottiglie.
— Porta a Porta (@RaiPortaaPorta) September 25, 2025
Il servizio completo questa sera su @RaiUno a #PortaAPorta #25settembre pic.twitter.com/mFhtsxU8JE
"Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla giornalista Chiara Giannini e alla troupe di Porta a Porta oggetto di una vile aggressione a Padova nel corso di un reportage sulle baby gang. Questo è l'ennesimo episodio di violenza che vede coinvolto il mondo dell'informazione e in particolare del servizio pubblico. Per questa ragione auspichiamo che la condanna e la censura per tale gesto sia unanime e severa. Siamo convinti che, come accaduto in passato, questi eventi non mineranno l'impegno e la determinazione della Rai nel garantire il diritto di informazione e quello di cronaca". Così in una nota i componenti di Fratelli d'Italia della Commissione Vigilanza Rai.
Dura reazione anche da Luca Zaia: "Quanto accaduto a Padova alla giornalista Chiara Giannini e alla troupe di Porta a Porta è grave. Esprimo la mia vicinanza alla cronista, ai tecnici coinvolti e al direttore Bruno Vespa. Lavorare su strada, spesso in contesti complessi, fa parte del mestiere di chi informa: non può diventare un rischio né normalizzato. La libertà di stampa non è un privilegio delle redazioni: è un diritto dei cittadini a ricevere notizie. democratica, da parte di chiunque ea qualsiasi età. Aggredire chi raccoglie e verifica i fatti significa colpire il diritto di tutti a conoscerli. C'è anche una responsabilità educativa- ha proseguito Zaia -: il fenomeno delle baby gang riguarda sicurezza e crescita civile. Lo voglio dire con estrema chiarezza: nessuno, tantomeno gruppi giovanili dediti a comportamenti violenti, può appropriarsi delle nostre città e delle nostre strade, mettendo a rischio l'incolumità e il decoro. Auspico che gli autori dell'Aggressione vengano rapidamente identificati e condannati con fermezza, nel rispetto delle garanzie di legge. Non esistono zone franche contro l'informazione. Il Veneto rimane e rimarrà un luogo in cui chi fa giornalismo può e deve lavorare senza minacce né intimidazioni".