I social come mezzo per attirare centinaia di migranti in Italia. Ciò che sta accadendo a L'Aquila ha dell'incredibile. Il capoluogo abruzzese si è trasformato in una vera e propria meta virale su TikTok. Per turisti o investitori? Macché, per migranti in fuga da Pakistan e Afghanistan. Tutto è partito grazie a un video - in lingua pashtu -, dove un giovane influencer ha illustrato ai suoi connazionali una sorta di guida su come entrare in Italia e chiedere asilo politico. E tra le destinazioni consigliate, c'è proprio L'Aquila. La città viene infatti descritta come "tranquilla e sicura" per inoltrare la domanda di protezione internazionale. E, come era prevedibile, il video-messaggio è subito diventato virale, dato che è stato rilanciato e condiviso centinaia di volte.
Il risultato? All'alba davanti ai cancelli della Prefettura si formano lunghe code di giovani uomini. Come riporta il Messagero, molti di questi trascorrono la notte su panchine o sotto le pensiline dei bus, in attesa di registrarsi come richiedenti asilo. Non è più un episodio isolato: la scena si ripete ogni giorno, segno di un flusso costante e crescente. Le associazioni di volontariato tentano in tutti i modi di aiutarli, ma a volte la situazione diventa insostenibile. E così il prefetto Giancarlo Di Vincenzo ha convocato d’urgenza un vertice con le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale.
"Quanto accaduto, con un nuovo gruppo di 25 migranti assiepato davanti alla Prefettura, rappresenta un’anomalia - ha spiegato il sindaco di FdI Pierluigi Biondi -. L’amministrazione è in costante contatto con prefettura e forze dell’ordine e la linea adottata è ferma e condivisa. Non ci sono al momento strutture comunali disponibili a ospitare i migranti e quelle di accoglienza ordinaria risultano al completo. L’Aquila non può diventare il ricettacolo dei flussi di tutto il Paese. L’accoglienza deve basarsi su serietà, verità e coordinamento istituzionale, così come sempre avvenuto nella nostra città. L’Aquila è, e resta, una città accogliente, solidale, capace di integrare nel proprio tessuto sociale comunità straniere da ogni parte del mondo. Tuttavia, - ha aggiunto l’esponente di FdI - non possiamo tollerare che l’accoglienza venga gestita in modo opaco, improvvisato o, peggio, strumentale".