Il porto assegnato alla Ong Mediterranea è quello di Livorno, ma la nave fa di testa sua e attracca a Porto Empedocle. Ennesimo atto di disobbedienza da parte della Mediterranea Saving Humans che, dopo aver effettuato tre operazioni di soccorso tra la costa libica e Lampedusa, si è ritrovata con 92 persone a bordo, di cui 31 minori non accompagnati, davanti alle coste siciliane di Porto Empedocle.
La Ong, quindi, prima ha contestato l'assegnazione del porto sicuro in Toscana da parte del ministero dell'Interno e si è appellata alla Procura che ha mediato per i 31 minori a bordo, dopodiché ha chiesto con insistenza lo sbarco a Porto Empedocle, in Sicilia, per tutti. E alla fine, senza aspettare risposta, l'imbarcazione ha attraccato nel porto da lei scelto. L'indicazione di Livorno, invece, era in linea con la prassi governativa che mira a una redistribuzione degli sforzi logistici sugli scali marittimi del centro e nord Italia, con l'obiettivo di non sovraccaricare quelli siciliani e calabresi.
Ma Mediterranea, dopo che il comandante ha dichiarato lo "stato di necessità a tutela dell’incolumità, della salute e della sicurezza di tutte le persone a bordo", è entrata autonomamente nel porto dell’Agrigentino. Pare, inoltre, che in un primo momento le autorità fossero sembrate inclini a disporre il trasbordo e lo sbarco dei soli minori in Sicilia, sollecitando la nave a proseguire poi verso il porto assegnato di Livorno con le restanti 61 persone. Ma la Ong ha raddoppiato, chiedendo che tutti potessero sbarcare a Porto Empedocle. Lo scopo pare essere sempre lo stesso: ostacolare le politiche del governo.