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Alba da incubo: infermiera stuprata da uno straniero

di Alessandro Aspesi sabato 22 novembre 2025

3' di lettura

Finisce in codice giallo all’ospedale sanguinante e con il viso tumefatto dopo essere stata aggredita sessualmente mentre si recava al lavoro. Sarebbe stato preso dopo una vera e propria caccia all’uomo lo straniero che alle 5 di ieri mattina ha aggredito un’infermiera 53enne in via Pegoraro, a Gallarate. La donna sarebbe stata colta di sorpresa dal suo aggressore proprio mentre si recava al suo posto di lavoro. A quanto emerso fino a questo momento il fermato sarebbe uno soggetto sui 30 anni, originario del Gambia ma regolare sul territorio nazionale. L’uomo avrebbe scelto la sua vittima a caso. Tanto che secondo le prime ricostruzioni l’avrebbe dapprima avvicinata per poi colpirla violentemente al volto prima di abusarne.

L’aggressore si sarebbe poi dato alla fuga. L’unica certezza al momento è che alcuni passanti, resisi contro dell’accaduto, hanno immediatamente chiamato i soccorsi e che la 53enne, dolorante e sotto shock, è stata portata all'ospedale Sant'Antonio Abate di Gallarate in codice giallo da un’ambulanza proveniente dalla sede locale della croce rossa italiana. L’aggressione, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stata particolarmente violenta tanto rendere completamente tumefatto il volto della povera donna. Al momento sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Gallarate e del Comando provinciale di Varese, coordinati dal pm di Busto Arsizio Roberto Bonfanti. Sembra che gli inquirenti siano stati in grado di individuare l’aggressore anche attraverso le immagini riprese dalle telecamere presenti nella zona.

E aggressioni come quella di ieri a Gallarate purtroppo si stanno ripetendo sempre più spesso in Lombardia. Nella notte tra il 30 e il 31 agosto scorso in via del Bissone a San Zenone al Lambro una ragazza appena 18enne era stata trascinata a forza in un bosco e violentata. La giovane aveva raccontato che mentre aspettava il treno per tornare a casa uno sconosciuto le si era avvicinato a lei e tutto si era trasformato in un incubo. La vittima, sotto shock, era stata portata in ambulanza prima al Policlinico e successivamente alla Clinica Mangiagalli. I medici avevano così potuto refertare sul corpo della giovane i segni dei suoi estremi tentativi di difendersi e una profonda lacerazione alla testa. Solo pochi mesi prima aveva invece destato scalpore la violenza ai danni di un’altra 18enne all’uscita della discoteca Tocqueville a Milano. La giovane era stata presa di mira da un 30enne che aveva abusato di lei fino a quando la ragazza non era riuscita a liberarsi e fuggire. L’aggressore proprio nei giorni scorsi è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di detenzione. «Negli ultimi anni 15 in città non si era verificato nulla di simile».

Si dice sbigottito il sindaco di Gallarate Andrea Cassani spiegando che episodi di questo genere sono del tutto estranei alla storia e alla cultura della cittadina del varesotto. «Il fatto che l’aggressione si sia svolta sulla strada e per di più in pieno giorno rende la cosa ancora più preoccupante» sottolinea il primo cittadino spiegando che «qualsiasi sia l’entità dei danni riportati dalla vittima l’episodio rimane comunque inaccettabile e gravissimo». Il sindacato di polizia SAP intanto denuncia che quanto accaduto a Gallarate indica chiaramente che per presidiare efficacemente la cittadina servono più uomini e più mezzi.

«È impensabile che una signora che si reca tranquillamente al lavoro subisca una simile violenza» spiega il segretario provinciale di Varese Christian Sternativo, «abbiamo più volte segnalato la necessità di intervenire su quella piazza, dove l’allarme sociale era evidente da tempo». «Episodi come quelli di Gallarate indicano una recrudescenza delle aggressioni», spiega a sua volta Domenico Pianese, segretario del sindacato di polizia COISP. «Questo tipo di aggressioni sono molto spesso legati all’immigrazione clandestina», fa sapere il sindacalista spiegando che persone che giungono in Italia e vivono ai margini della società inevitabilmente possono sviluppare atteggiamenti aggressivi, anche di natura sessuale. «Sono presa della disperazione e del disagio psichico» spiega Pianese «e di conseguenza le loro azioni possono diventare aggressive ed estremamente pericolose».

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