CATEGORIE

La polizia incrimina, la legge assolve

di Mario Sechi sabato 22 novembre 2025

toghe

2' di lettura

La violenza metropolitana è lo specchio dei tempi: negli anni Settanta e Ottanta la ribellione era ideologica, l’assassinio era politico, lo scontro in piazza un mezzo della rivoluzione. La fantasia al potere non ci arrivò mai e gli anni furono più lugubri che formidabili, consumati in un lampo e non di genio. Venne presto il tempo che i sociologi della sinistra consegnarono alla storia come degrado dell’ “edonismo reaganiano” e corruzione della “Milano da bere”. Avevano un problema con Ronald Reagan e Bettino Craxi e finirono travolti dal Muro di Berlino. Il conflitto sociale continuò nelle curve degli stadi, con la febbre del tifo e la sbronza da ultrà, una cosa da scazzottata al bar e in autogrill, gol e sangue, trasferta e pestaggio. Nella confusione dell’alcol, trent’anni dopo, sono usciti dai sarcofaghi della storia gli antisemiti, gli ignoranti con la kefiah, al fianco di Hamas e contro gli ebrei (anche ieri sera a Bologna), è sempre la stessa compagnia di giro, dal libretto rosso di Mao ai manifesti di Hezbollah.

Come in un videogioco, alla penultima schermata, è comparso il mostro, figlio di una mutazione genetica che parte dal “cattivo maestro” e arriva al “maranza”, un triplo salto mortale senza rete, dagli “annidi piombo” al week end con il coltello in Corso Como. Segni particolari, il cervello vuoto. È questa piovra di ignoranza il fatto semi-nuovo (la “grande noia” non è inedita) che impegna la destra (al governo) e fa sbandare la sinistra che ha perso la bussola della sicurezza fino a disorientare i suoi sindaci.

Milano ha vissuto cronaca ben più nera, stragi e esecuzioni, ma l’invasione del piccolo crimine con grande impatto è capillare, tra italiani, stranieri e oriundi, prime e seconde generazioni, buone famiglie e cattive abitudini, delinquenza e scemenza, c’è molto lavoro da fare. E la magistratura militante, che indaga e sentenzia con l’ideologia, quella che scarcera all’istante anche quando si tratta di delinquenti presi con le mani nel sacco, non è la soluzione, ma parte del problema. Mi ricordo il poster di un film poliziesco del 1973 con Franco Nero: «La polizia incrimina. La legge assolve». Arrestateli. E teneteli dentro.

tag
editoriale

Blitz respinto Il vizio rosso della chiamata allo straniero

L'editoriale La strada obbligata che va da palazzo Chigi verso il Quirinale

Il dibattito Gemelle Kessler, libertà è scegliere fino alla fine

Ti potrebbero interessare

Il vizio rosso della chiamata allo straniero

Daniele Capezzone

La strada obbligata che va da palazzo Chigi verso il Quirinale

Mario Sechi

Gemelle Kessler, libertà è scegliere fino alla fine

Mario Sechi

Sinner colpisce ancora

Mario Sechi

Alba da incubo: infermiera stuprata da uno straniero

Finisce in codice giallo all’ospedale sanguinante e con il viso tumefatto dopo essere stata aggredita sessualmente...
Alessandro Aspesi

Bologna, 8 agenti feriti dai pro-Pal. Fdi: "Il volto della sinistra italiana"

Non ci sono fermati da parte delle Forze dell'ordine tra i manifestanti scesi in piazza stasera a Bologna per contes...

Napoli, tragedia al circo: show con le moto, morto uno stuntman

Drammatico incidente mortale questa sera a Sant’Anastasia, nel Napoletano, all’interno di un circo itinerant...

Famiglia nel bosco, "Meloni allarmata": valuta l'invio degli ispettori

Durante un incontro, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e la premier Giorgia Meloni - a quanto apprende l'Ansa...