Il giallo di Garlasco giunge ad una fase cruciale: il 18 Dicembre, data prevista per l’incidente probatorio, si avvicina e con essa la perizia in aula sul Dna di Andrea Sempio. Il tutto, a 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi. Si preme ora su un dettaglio che sembrava secondario, cioè quando Alberto Stasi ha bevuto il famoso Estathé, che potrebbe diventare la chiave di volta per chiudere le indagini su Andrea Sempio.
Secondo Fanpage, "capire quando Alberto Stasi ha bevuto l’Estathé, trovato poi nella spazzatura della villetta di Garlasco il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi, potrebbe far chiudere le indagini sul nuovo indagato". Quel semplice bicchiere di plastica, apparentemente da nulla, potrebbe ribaltare tutto: se fosse stato consumato la mattina del 13 agosto 2007, allora Stasi sarebbe stato dentro casa Poggi proprio nel momento cruciale, smontando così la versione difensiva che lo vede entrare solo dopo il delitto.
E qui entra in gioco il contraltare mediatico: come scrive il “Corriere”, nel suo approfondimento sul caso, la nuova indagine riaperta dalla Procura di Pavia ha acceso i riflettori su indizi e reperti mai analizzati con tecnologie moderne, tra cui impronte e tracce di DNA che potrebbero coinvolgere anche Sempio accanto a Stasi. Il nodo, però, è sempre il tempismo e il dubbio: nessuno ha ancora stabilito con certezza quando quei rifiuti — e quindi l’Estathé — siano stati messi fuori. Ciò che si sa è che Stasi, la sera prima dell'omicidio, ha detto di essere stato con Chiara Poggi, di aver mangiato la pizza. Poi, verso tarda sera, è tornato a casa sua. Ma quella spazzatura è anche della sera o solo della mattina dell'omicidio? Nessuno ha mai risposto il dubbio. La vicenda resta uno degli scandali di cronaca nera più seguiti del Paese: la condanna di Stasi nel 2015, seguita da anni di polemiche e riaperture investigative, torna a far discutere, con un dettaglio minuscolo — una semplice bibita — capace di cambiare il corso di una storia che tanti vorrebbero già chiusa.