Il caso del delitto di Garlasco tiene le famiglie coinvolte, i media, gli appassionati e gli inquirenti con il fiato sospeso. E si torna prepotentemente sulle prime pagine, in vista del nuovo capitolo giudiziario e mediatico che sta incendiando l’opinione pubblica. Domani, 18 dicembre 2025, davanti al gip Daniela Garlaschelli si terrà l’atteso incidente probatorio che potrebbe segnare una svolta nell’indagine sul ruolo di Andrea Sempio, indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi.
La perizia della genetista Denise Albani sul DNA maschile trovato sotto le unghie della vittima è al centro dell’attenzione: secondo gli esperti, quel profilo sarebbe compatibile con la linea paterna di Sempio. Ma — come ricordano i legali — “non è la pistola fumante, sembra piuttosto una pistola d’acqua”, pronta a svanire davanti alle critiche della difesa che rigetta l’idea che quel materiale possa costituire una prova certa. Le tensioni non si limitano alle aule di giustizia: in tv esplode la polemica. Nel corso de “Lo Stato delle Cose” Massimo Giletti ha sollevato un altro fronte caldo, quello dei video e file trovati sul PC di Chiara Poggi, che avrebbero alimentato dubbi e sospetti nel corso degli anni. “Qualcuno continua a chiamarli errori, a me sembra ci sia qualcos’altro sotto”, ha sbottato Giletti in diretta, rincarando il clima di incertezza e mistero che avvolge la vicenda.
Non mancano critiche feroci sulle modalità con cui i media trattano il caso, con l’accusa di aver trasformato una tragedia in “oggetto di spettacolo e gossip”, rischiando di dimenticare la figura di Chiara Poggi in mezzo alle speculazioni. L’udienza del 18 dicembre non deciderà una condanna, ma potrebbe delineare gli scenari futuri: se i consulenti e i pm riusciranno a consolidare la prova scientifica, potrebbe aprirsi la stagione del processo, in un giallo che continua a dividere l’opinione pubblica e a tenere l’Italia col fiato sospeso. Altrimenti verrà chiesto un supplemento d’indagine e i tempi si allungheranno, per quello che è il caso di cronaca giudiziaria più controverso della storia italiana.