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Milano, picchia e rapina un automobilista: arrestato un 33enne

venerdì 12 aprile 2024
1' di lettura

I carabinieri di Milano hanno arrestato un 33enne italiano ritenuto responsabile di una rapina commessa con altre tre persone in fase di identificazione, avvenuta la sera del 4 febbraio scorso ai danni di un 35enne tunisino, tra via Montegani e viale Cermenate. Le indagini hanno permesso di ricostruire che l'indagato, insieme ai complici, ha avvicinato la vittima a bordo di un’auto suonando il clacson e facendolo accostare. Tre dei soggetti sono scesi dalla vettura e hanno raggiunto il veicolo della vittima aprendo le portiere e sferrandole svariati colpi al busto e al volto, colpendola all’occhio sinistro e procurandogli la frattura della parete inferiore dell’orbita, per poi impossessarsi del suo zaino contenente 400 euro, il telefono ed altri effetti personali e darsi alla fuga a bordo di un’auto condotta dal quarto soggetto. Gli accertamenti, inoltre, hanno evidenziato la pericolosità sociale dell’arrestato. Al termine delle formalità di rito, il 33enne è stato accompagnato presso la casa circondariale di Milano San Vittore.

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Inchiesta urbanistica a Milano Inchiesta urbanistica a Milano, La Russa: "La giunta Sala non è adeguata alla città”

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Massimo Sanvito

Inchiesta urbanistica a Milano, La Russa: "La giunta Sala non è adeguata alla città”

“Le indagini a Milano che coinvolgono anche il sindaco Sala? Non sono mai contento quando ci sono provvedimenti che mettono a rischio la libertà delle persone. E mi auguro che in futuro emergano elementi che rendano superflui questi provvedimenti. Ma ricordo che sono stato il primo, per non dire l’unico, a dire che non si poteva parlare di ddl "Salva Milano" ma di ddl "Salva giunta Sala". Perché non è giusto scaricare tutta la sinistra su Sala. Dopo questa mia affermazione, il provvedimento che silenziosamente stava passando al Senato dopo che alla Camera forse non lo avevano capito fu bloccato. Non sono contento che ci sia stato bisogno della magistratura. Sarei stato più contento se la politica avesse capito che quel percorso era sbagliato”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa a margine del 75esimo Congresso Cisl al Palazzo dei Congressi di Roma. 

Principe Harry nel campo minato (attivo): terrore per il reale

Il principe Harry, come già la madre Diana, ha attraversato un campo minato ancora attivo in Angola, indossando un giubbotto antiproiettile per sostenere la campagna di sensibilizzazione contro le mine antiuomo. L'iniziativa è stata promossa da Halo Trust, la stessa organizzazione benefica con cui collaborò sua madre, la principessa Diana, nel 1997. Le immagini di Diana nei campi minati contribuirono, allora, alla ratifica del trattato internazionale per la messa al bando delle mine. Harry si trovava nei pressi del villaggio di Cuito Cuanavale, nel sud del Paese, già visitato in una campagna simile nel 2019. Dal 2008, secondo Halo Trust, oltre 80.000 persone sono rimaste uccise o ferite dalle mine in Angola. L’organizzazione ha distrutto più di 120.000 ordigni, ma restano ancora da bonificare circa 1.000 campi minati. 

Operazione antidroga in provincia di Roma, 14 misure cautelari

Su delega della Procura della Repubblica di Velletri, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Velletri, con il supporto del Gruppo di Frascati e del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Velletri nei confronti di 14 persone. Gli indagati, tutti residenti tra Velletri e Lariano, sono gravemente indiziati, a vario titolo, di detenzione e spaccio di stupefacenti (hashish e cocaina) e favoreggiamento personale, per un totale di circa 80 capi d'imputazione. L'indagine, avviata nel settembre 2024, ha portato alla luce un'articolata rete di spaccio attiva nei centri storici di Velletri e Lariano, con un'organizzazione strutturata e gestita prevalentemente da giovani.

Alcuni luoghi di aggregazione erano stati trasformati in veri e propri punti di riferimento per il traffico illecito. Decisive, secondo quanto riferito dai militari, le segnalazioni di commercianti e residenti. Nel corso dell'inchiesta, sono stati sequestrati 4,1 kg di hashish (circa 43 mila dosi), 400 grammi di cocaina (1.800 dosi), alcune dosi di Mdma e marijuana. Sono state arrestate in flagranza 14 persone, 6 denunciate a piede libero e 16 segnalate alla Prefettura quali assuntori. Le cessioni avvenivano talvolta a credito o in cambio di beni di prima necessità o di lusso, con un volume d'affari stimato in diverse centinaia di euro al mese. Durante l'esecuzione dell'ordinanza, i militari hanno effettuato ulteriori 16 perquisizioni domiciliari, rinvenendo 47 grammi di hashish, 41 di cocaina, 10 di marijuana, circa 2.500 euro in contanti e materiale per il confezionamento. Arrestato anche un uomo a Lariano, mentre un altro è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio e tre sono stati segnalati per uso personale. Al termine delle operazioni, due indagati sono finiti ai domiciliari, mentre nove sono stati trasferiti presso le case circondariali di Velletri, Roma e Frosinone. (NPK) Fonte: u.s. carabinieri

Siria, il presidente ad interim: "Drusi parte integrante del Paese"

Il presidente ad interim della Siria Ahmad al-Sharaa ha affermato giovedì che i drusi sono parte integrante del Paese e ha denunciato le azioni di Israele come fonte di divisione. Al-Sharaa ha parlato dopo giorni di scontri tra miliziani drusi e tribù beduine sunnite insieme alle forze di sicurezza governative che hanno causato decine di morti. “Affermiamo che la tutela dei vostri diritti e delle vostre libertà è una delle nostre priorità principali”, ha detto rivolgendosi specificamente al popolo druso in Siria. “Respingiamo qualsiasi tentativo, straniero o interno, di seminare divisione tra le nostre fila. Siamo tutti partner in questa terra e non permetteremo a nessun gruppo di distorcere la bella immagine che la Siria e la sua diversità rappresentano”.