La Polizia di Stato diffonde il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal 1998, inserito nell’Elenco dei latitanti di "massima pericolosità" del "programma speciale di ricerca" del Ministero dell’Interno. Giovanni Motisi è l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa Nostra. Proseguono senza sosta le indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo finalizzate al rintraccio e cattura di Giovanni Motisi. Per tale scopo, vengono adoperate anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui quella della rielaborazione della fisionomia del volto con il sistema "Age progression". La tecnica consiste nell’invecchiamento fisionomico progressivo, partendo dalla studio e dall’attualizzazione di alcuni specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Sfruttando le professionalità e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state "rivisitate" ed attualizzate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 ed alla fine degli anni ’90. Tale attività tecnica ha consentito di realizzare un prototipo con alcune possibili variazioni degli attuali connotati del viso del latitante Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore tentativo di stringere il cerchio delle indagini per arrivare alla cattura del pericoloso latitante.
La mattina di sabato 14 giugno, durante un banchetto informativo regolarmente autorizzato di Fratelli d’Italia a Porta Palazzo a Torino, un grave episodio di intolleranza politica ha colpito i militanti del partito di Giorgia Meloni. Una giovane donna, riconducibile agli ambienti del centro sociale Askatasuna, si è avvicinata con atteggiamento ostile, iniziando a insultare i presenti con epiteti volgari e provocatori. In pochi istanti ha tentato anche di aggredire fisicamente chi era presente al banchetto, costringendo le forze dell’ordine a intervenire. Al banchetto erano presenti il consigliere di Fratelli d'Italia Raffaele Marascio e due militanti del partito, rimasti spiacevolmente colpiti dall'accaduto.
"Quello che è accaduto oggi è un fatto gravissimo, l’ennesima dimostrazione di come Torino sia sempre più ostaggio dei centri sociali, coccolati e tutelati dalla sinistra. Mentre noi svolgevamo pacificamente un’attività politica sul territorio, ci siamo trovati di fronte all’odio di chi vorrebbe zittire ogni voce diversa dalla propria, anche con la violenza", dichiara Raffaele Marascio, consigliere di Fratelli d’Italia
"Episodi come questo sono il frutto diretto delle politiche permissive della giunta comunale nei confronti dei centri sociali, in particolare Askatasuna, che da anni agisce impunemente sul territorio. Ora, da ultimo, la Giunta ha deciso di legalizzarne la presenza, premiando così chi ha fatto della prevaricazione e dell’illegalità un metodo di lotta politica", prosegue. "Continueremo a stare nelle piazze, tra i cittadini, senza farci intimidire. Chiediamo però con forza che le istituzioni condannino pubblicamente questo gesto e che la legalità venga finalmente ripristinata, senza ambiguità e senza cedimenti", conclude.
Gaffe di Donald Trump durante il punto stampa con il premier britannico Keir Starmer al G7 di Kananaskis in Canada. Il presidente americano ha in mano un documento di un accordo tra gli Stati Uniti e il Regno Unito ma gli cadono i fogli mentre parla. "È un po' ventoso qui", scherza il capo della Casa Bianca mentre il primo ministro di Londra sorride divertito, raccoglie il foglio, sottolineando in modo ironico che si tratta di "un documento molto importante". Spiegando l'intesa, il presidente degli Stati Uniti dice: "Abbiamo raggiunto un accordo commerciale con l'Unione Europea che è equo per entrambe le parti", in quello che risulta essere un errore, non essendo il Regno Unito più parte della Ue.
Successivamente, incalzato su quanto sta accadendo tra Israele e Iran, il premier britannico si dice convinto del fatto che gli Stati Uniti non abbiano intenzione di essere coinvolti nel conflitto tra Israele e Iran. Parlando ai giornalisti a margine del summit, il capo del governo di Londra afferma che "nulla nelle parole di Trump sembra suggerire che siano intenzionati a farsi coinvolgere nel conflitto: al contrario, la dichiarazione del G7 chiede la de-escalation". "Penso - conclude - che ciò che ha detto sia che vuole andare oltre il cessate il fuoco, in pratica porre fine al conflitto. E credo abbia ragione. Un cessate il fuoco è sempre un mezzo per arrivare a un fine".
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato di avere ucciso il generale iraniano Ali Shadmani, che era stato nominato venerdì a capo del quartier generale centrale di Khatam al-Anbiya, cioè il comando unificato delle forze armate iraniane che si occupa del coordinamento delle operazioni militari congiunte. "Stasera, a seguito di accurate informazioni ricevute dalla Direzione dell'Intelligence, abbiamo eliminato Ali Shadmani, Capo di Stato Maggiore della Guerra, il comandante militare più anziano del regime iraniano", ha annunciato il portavoce dell'IDF, il generale Effie Defrin. "È stato eliminato presso il quartier generale del regime iraniano nel cuore di Teheran", ha aggiunto l'ufficiale israeliano. Shadmani era un generale della Guardia rivoluzionaria. L'Iran non ha immediatamente confermato la morte di Shadmani, nominato dopo che il suo predecessore, il maggiore generale Gholam Ali Rashid, era stato ucciso venerdì durante i primi attacchi israeliani contro l'Iran.
Il 17 giugno 1983 Enzo Tortora veniva arrestato e proprio nel giorno della ricorrenza, ecco le prime immagini di Portobello, la nuova serie di Marco Bellocchio, dedicata alla drammatica vicenda del conduttore televisivo, in arrivo nel 2026 su HBOMax. L'estratto racconta il momento drammatico e significativo in cui ad Enzo Tortora, interpretato da Fabrizio Gifuni, vengono messe le manette in una caserma dei carabinieri romana. È il momento in cui, ammanettato, viene circondato dalla folla dei fotografi e dei giornalisti a cui il conduttore televisivo lancia una frase premonitrice invitando i rappresentanti della carta stampata a stare attenti a quello che fanno: ''Voi giornalisti italiani dovete stare molto attenti a questa vicenda. Guardatela bene tutti, guardatela bene tutti''.