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25 aprile, Elly Schlein: "Celebriamo l'Italia che è stata dalla parte giusta della storia"

giovedì 25 aprile 2024
1' di lettura

La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha preso parte al corteo della Festa della Liberazione a Milano. "Il 25 aprile è la festa della Liberazione, è la festa di tutta la Repubblica. È la festa in cui si ricorda chi ha dato la vita e, con tanto sacrificio, ha costruito le basi per la libertà di questo Paese, per la democrazia di questo Paese, per la difesa dei valori della nostra Costituzione", ha dichiarato la leader dem. "Quindi, è una giornata in cui va rinnovato l'impegno della lotta per la difesa della nostra Costituzione e per la sua piena attuazione. È in questo modo che noi dobbiamo ricordare la Resistenza che ci ha liberato dai nazifascisti. È una giornata in cui celebrare quell'Italia che è stata dalla parte giusta della Storia", ha aggiunto Schlein. Alcuni appartenenti alla comunità ebraica sostengono che la Sinistra sia antisemita, chiede un cronista. "Non è così", ha replicato Schlein, sottolineando: "Oggi è la giornata del 25 aprile, dove bisogna andare avanti con la difesa dei valori costituzionali, e noi siamo qui per quello".

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Gaza, Francesca Albanese: "Sospendere tutti i legami con Israele"

La relatrice speciale delle Nazioni Unite per Gaza e la Cisgiordania Francesca Albanese ha ribadito che è giunto il momento che le nazioni di tutto il mondo intraprendano azioni concrete per fermare quello che ha definito il “genocidio” di Gaza. Francesca Albanese ha parlato ai delegati di 30 paesi riuniti in Colombia per discutere della guerra di Israele sulla Striscia e dei modi in cui le nazioni possono cercare di fermare l'offensiva militare israeliana nel territorio. Molti dei paesi partecipanti hanno descritto la violenza come un genocidio contro i palestinesi. “Ogni Stato deve immediatamente rivedere e sospendere tutti i legami con lo Stato di Israele e garantire che il proprio settore privato faccia lo stesso”, ha affermato Albanese. “L'economia israeliana è strutturata per sostenere l'occupazione che ora è diventata genocida”. Alla conferenza di due giorni organizzata dai governi di Colombia e Sudafrica partecipano principalmente paesi in via di sviluppo, anche se i governi di Spagna, Irlanda e Cina hanno inviato dei delegati.

Daniela Santanchè, slitta il processo: insorgono i pm, scontro in magistratura

Rinviato al prossimo 16 settembre il processo per falso in bilancio a carico della ministra del Turismo Daniela Santanchè e altri imputati, tra cui ex manager e sindaci delle società del gruppo Visibilia. Lo hanno deciso i giudici della seconda penale di Milano, che così avranno il tempo di valutare l’estromissione delle parti civili, i piccoli soci della holding. 

A contestare il rinvio sono stati i pm Marina Gravina e Luigi Luzi, che hanno segnalato il rischio prescrizione, evidenziando "l'interesse della giustizia per la ragionevole durata del processo: con questi ritmi - hanno detto - rischiamo di andare troppo in là". Alla fine, però, dopo un botta e risposta tra i pm e il presidente Giuseppe Cernuto, è stato confermato il rinvio. Intanto, il Tribunale ha dichiarato nullo il capo d’imputazione nei confronti di Visibilia srl, escludendo la società dal processo. I giudici, accogliendo l'eccezione della difesa della società, col legale Giovanni Morgese, hanno dichiarato "nullo" il capo di imputazione formulato dai pm nei confronti della srl per "indeterminatezza" e "genericità" con "compromissione del diritto di difesa". Gli atti su questa accusa, dunque, tornano alla Procura e il processo va avanti per gli altri 16 imputati, ministra compresa. 

Parlando con i cronisti a margine della presentazione del Mondiale open di sci nautico, la Santanchè ha dichiarato: "Preferirei l'assoluzione piena, ma questo non dipende certo da me". Sulla decisione dei giudici di rinviare tutto a settembre ha detto: "Soddisfatta? Mi soddisfa quando le cose vengono fatte bene". 

Matteo Salvini inchioda Macron: "Lascia stare il bazooka"

"È chiaro che i dazi non sono una buona notizia". Matteo Salvini invita tutti alla prudenza. A margine dell'inaugurazione del Ponte di Tor Vergata, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture mette in guardia l'Ue: "Non penso che l'Europa possa infilarsi in una guerra commerciale con Stati Uniti e Cina, che la vedrebbe sicuramente perdente". Per il leader della Lega, serve dunque "calma e buonsenso" e soprattutto evitare dichiarazioni incendiarie: "Chi parla di bazooka non fa un buon servizio alla trattativa, né all'Italia né all'Europa". Il riferimento è alla Francia di Emmanuel Macron, che contro Donald Trump e le sue tariffe continua a invocare rappresaglie.

Il riferimento è ad alcuni esponenti europei che hanno gettato benzina sul fuoco: "Rido o tremo all'idea che qualcuno si sieda al tavolo con Trump parlando di bazooka. La trattativa finirebbe male. Spero sia solo una sciocchezza detta da qualcuno che aveva caldo". E ancora: "Ursula von der Leyen potrebbe togliere i dazi oggi stesso, senza aspettare mille giorni". Ma non solo perché "dovrebbe azzerare il Green Deal, la burocrazia e tutto il resto. Se non lo fa vuol dire che o non ha capito o è in mala fede. Speriamo che ottenga buoni risultati, ma il passato non depone a suo favore, né a favore della capacità di trattativa dell'Unione Europea". 

Il segretario del Carroccio è convinto che "con Trump si tratta perché si deve trattare per abbassare questo 30% che sarebbe pesante per nostre imprese. Trump sta trattando con tutto il mondo non vedo perché non dovrebbe trattare con noi, ma ciò che la Ue deve decidere è liberare le aziende italiane ed europee da una burocrazia che è folle".

Ucraina, Trump minaccia Putin: "Pace in 50 giorni o dazi al 100%"

Ultimatum del presidente americano Donald Trump all'omologo russo Vladimir Putin sull'Ucraina. "Sono scontento della Russia: imporremo dazi secondari al 100% a chi commercia con Mosca se non avremo un accordo entro 50 giorni", minaccia il leader di Washington ricevendo il segretario generale della Nato Mark Rutte alla Casa Bianca. "Bene che mostri un atteggiamento duro con il Cremlino, ma 50 giorni sono un periodo molto lungo", commenta l'alta rappresentante europea Kaja Kallas. Confermato l'invio di missili Patriot a Kiev "nel giro di pochi giorni" e che pagherà la Nato, ovvero l'Europa. Intanto oggi a Bruxelles è in programma una riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione europea.