“Vorrei capire qual è lo stile ungherese oltre a quello che ho già visto nelle carceri”. Lo dice l’europarlamentare di AVS Ilaria Salis, a margine della conferenza stampa alla sede della Stampa Estera a Milano, ai cronisti che le chiedevano una replica al primo ministro ungherese Victor Orban che, in riferimento alla Salis, dal forum di Cernobbio aveva definito “stile italiano” quello di “eleggere una criminale” nelle istituzioni. “Mi sembra l’ennesima dimostrazione - conclude Salis - che in quel paese il potere politico, il capo di governo, cerca di influenzare le decisioni della magistratura. questa faccenda è gravissima e mi fa pensare che per me e gli altri antifascisti come Maja, non ci sono le condizioni per un processo giusto”.
"I media fake news non amano gli scherzi". Lo ha detto Donald Trump, nello Studio Ovale, rispondendo a una domanda di un giornalista sul meme, pubblicato dalla Casa Bianca, in cui il presidente Usa appare vestito da Papa. "Non ho niente a che fare" con quell'immagine, "l'ha fatta qualcuno, non ne so nulla", ha detto il tycoon, affermando che l'immagine è stata fatta con "l'intelligenza artificiale". "Mia moglie ha pensato che era carina", ha scherzato il presidente, "se fossi un Papa non mi sarei potuto sposare".
"La politica è coinvolta nel Conclave? No, non penso. Ma forse i soldi, probabilmente” risponde così ai cronisti il cardinale e arcivescovo di Tokyo Tarcisio Isao Kikuchi, entrando in Vaticano per la seconda riunione di giornata della Congregazione generale dei cardinali. Non nasconde una piccola risata mentre fa riferimento al presunto ruolo dell’amministrazione dei fondi della Chiesa nella scelta del nuovo Pontefice e prosegue: “Quando si parla di partenariato e sinodalità è una questione di partnership. Ma quando ci sono quelli che hanno i soldi e quelli che non hanno i soldi il rapporto è molto difficile. A volte è una questione delicata” spiega il porporato, che è anche presidente della Caritas Internationalis. “Ma come diceva Papa Francesco non è questione di chi ha i soldi e di chi non ha i soldi. Dobbiamo camminare insieme, assistere insieme, pregare insieme. La sinodalità è molto molto importante, anche nella Caritas".
Possibile derby italiano al debutto per Jannik Sinner agli Internazionali d'Italia. Il tennista azzurro, numero uno al mondo nel ranking Atp, nel suo primo match al ritorno dopo i tre mesi di stop per il caso Clostebol, affronterà nel secondo turno del torneo il vincitore tra l'argentino Mariano Navone e la giovane promessa del tennis italiano, Federico Cinà. Lo ha stabilito il sorteggio di oggi, che ha messo Sinner nella parte alta del tabellone insieme a Taylor Fritz, mentre nell'altro lato c'è Carlos Alcaraz: la sfida tra l'italiano e lo spagnolo potrebbe dunque essere solo in finale. L'altoatesino ha tenuto oggi una conferenza stampa al Foro Italico per parlare delle sue sensazioni dopo la squalifica: "La cosa più bella è tornare sul campo, vedere il tifo e la gente", ha detto, "poi c'è la pressione e ti verrà qualche dubbio ma è normale. Ma non ho paura di andare in campo, sono solo felice di stare qua".
Il presidente Usa Donald Trump minaccia di imporre dazi del 100% ai film che non sono prodotti negli Stati Uniti. "Sì. Le tariffe cinematografiche... quello che hanno fatto - spiega - è che le altre nazioni hanno rubato i film, le capacità cinematografiche agli Stati Uniti. E ho detto a un paio di persone, cosa ne pensate? Ho fatto delle ricerche molto approfondite durante la scorsa settimana e stiamo facendo pochissimi film adesso. Hollywood viene distrutta. Ora, abbiamo un governatore incompetente, grossolanamente incompetente, che ha permesso che ciò accadesse. Quindi non sto solo incolpando le altre nazioni, ma molte di loro hanno rubato la nostra industria cinematografica. Quindi, se non sono disposti a fare un film negli Stati Uniti, dovremmo avere una tariffa sui film che arrivano".