Più soldi ai detenuti. È questo l'appello che vede impegnata Ilaria Salis. L’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra italiana ha voluto celebrare il primo maggio con una dedica speciale ai detenuti lavoratori. "Quando parliamo di lavoro, troppo spesso dimentichiamo che anche i detenuti lavorano. E che, per loro, lo sfruttamento è ancora più feroce. Perché un detenuto viene pagato solo due terzi di una retribuzione normale?", chiede in un post su X prima di continuare: "Perché il suo lavoro dovrebbe valere meno del nostro? Stabilire per legge che l’umanità ristretta può essere pagata meno significa discriminarla e violarne la dignità, significa condannarla due volte. Il carcere, oltre a essere una macchina di oppressione, è anche una leva di extra-profitto".
Parole che hanno scatenato la polemica. Condiviso da Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia, il post ha visto vari commenti negativi: "Merita una nomination. A psichiatria", scrive qualcuno sull'insegnante arrestata a Budapest e poi liberata. "Si sta portando avanti?", "Quando scade l’immunità parlamentare?". E ancora: "Che prendano esempio da te, si buttano in politica ed evitano il carcere e il lavoro". In molti infatti si chiedono "perché io devo lavorare per pagare chi delinque?", "Avrebbe potuto pensarci un attimo prima di delinquere! È già mantenuto a carico di tutti cittadini mi sembrerebbe sufficiente".
D'altronde Salis non è nuova a polemiche di questo genere. Basta pensare alla foto che la vede al fianco di un condannato per ’Ndrangheta. Impegnata a presentare il suo libro Vipera a Parma, Salis ha incontrato chi lavora nel Polo Universitario Penitenziario. Ed ecco che nella foto scattata per l’evento e pubblicata sui suoi profili social, la si vede vicina a niente di meno di Antonio Dragone, calabrese condannato a 26 anni e 6 mesi per associazione mafiosa ed estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, nonché per omicidio colposo, ora in affidamento esterno.
Quando parliamo di #lavoro, troppo spesso dimentichiamo che anche i detenuti lavorano.
— Ilaria Salis (@SalisIlaria) May 1, 2025
E che, per loro, lo sfruttamento è ancora più feroce.
Perché un detenuto viene pagato solo due terzi di una retribuzione normale?
Perché è considerato un lavorante e non un lavoratore a pieno… pic.twitter.com/mvmp7ylyUM