Scontri a Brescia, in Piazza Vittoria, tra un gruppo di antifascisti e agenti della polizia in tenuta antisommossa. Il presidio antifascista era stato organizzato come risposta al cosiddetto "aperitivo identitario" promosso dalle organizzazioni neofasciste, ma entrambe le manifestazioni erano state vietate dalle autorità locali.
I neofascisti, così, hanno spostato l'appuntamento in via Benedetto Croce, mentre gli antifascisti si sono radunati ugualmente in Piazza Vittoria. Quando la polizia è intervenuta per far rimuovere uno striscione, è salita la tensione con i manifestanti.
Le violenze di piazza hanno riacceso forti polemiche politiche. "I fatti avvenuti in piazza Vittoria nel pomeriggio non fanno bene alla nostra città. Nei giorni scorsi, sia la politica, sia la questura hanno fatto un lavoro importante di ascolto e cucitura, che aveva come finalità evitare inutili tensioni. Invece, nonostante il presidio autorizzato in largo Formentone, dei manifestanti non hanno rispettato l'indicazione della questura di non andare in piazza Vittoria e si sono creati alcuni momenti di tensione con le forze dell'ordine", stigmatizza Laura Castelletti, sindaca di Brescia.
Gli agenti della polizia volevano far rimuovere uno striscione degli antifascisti. "Ognuno è libero di esprimere la propria opinione ed è doveroso, come abbiamo dimostrato la scorsa settimana in piazza Loggia, prendere le distanze da ideologie neofasciste, che veicolano odio e paura. Il punto, però, è che le regole vanno rispettate e le indicazioni volte a garantire la sicurezza di tutti vanno seguite, soprattutto quando si ricoprono ruoli pubblici. Quanto avvenuto doveva essere evitato, è un atto di irresponsabilità da parte di pochi, che getta un'ombra sull'impegno di molti per una Brescia democratica e inclusiva", accusa la Castelletti.
Dall'estrema sinistra però non puntano il dito contro i violenti, bensì contro il questore. "Non è accettabile che la polizia abbia oggi manganellato i partecipanti al presidio antifascista a Brescia mentre ai fascisti è stato invece consentito di improvvisare un comizietto e un brindisi fuori dal loro covo. Vergognoso che la polizia abbia cercato di strappare dalle mani dei manifestanti lo striscione 'Brescia è antifascista' nella città della strage di Piazza della Loggia", sono le parole di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, che chiede le dimissioni del questore.
"Il questore di Brescia, dopo aver consentito un vergognoso corteo di neofascisti, ha deciso di negare il permesso al presidio antifascista e poi di tentare di scioglierlo con la forza - scrive ancora Acerbo -. Ringrazio i nostri compagni Dino Greco e Fiorenzo Bertocchi per la determinazione con cui hanno deciso di disobbedire al divieto immotivato che gli è stato comunicato dalla questura e ai mille antifascisti che hanno partecipato al presidio e al corteo mantenendo la calma e garantendo l'ordine pubblico e la legalità costituzionale senza cedere alle provocazioni". "Chiediamo le dimissioni del questore. Il diritto di manifestare è garantito dalla Costituzione e non va consentito al governo Meloni di limitarlo", conclude Acerbo.
“Oggi un altro passo avanti ha compiuto il Governo e ringrazio il ministro Giuli con il quale abbiamo collaborato per questa semplificazione. Finalmente, per quanto riguarda il turismo all’aria aperta, i villaggi turistici non dovranno più avere l’autorizzazione delle sovrintendenze per le singole casette mobili o per i caravan ma sarà sufficiente l’autorizzazione che hanno come villaggio. Si va avanti, si aiuta il turismo all’aria aperta perché è un turismo che può far crescere moltissimo l’Italia, soprattutto al sud. Quello che abbiamo detto facciamo”.
Così il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, commenta a margine del Cdm un provvedimento che si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione del turismo all’aria aperta. “È un tassello importante all’interno della nostra più ampia strategia che ha dato slancio a un settore in continua crescita, capace di offrire grandi soddisfazioni e con un enorme potenziale di sviluppo, soprattutto nel Mezzogiorno, rendendolo un autentico vantaggio competitivo per l’Italia. Ricordo, infatti - prosegue il ministro -, che il Ministero è già intervenuto con una nuova normativa che introduce significative modifiche alla rendita catastale delle strutture ricettive all’aperto. A questo si aggiunge uno stanziamento di 33 milioni di euro per la realizzazione e sistemazione delle aree di sosta per camper, e ulteriori 30 milioni per interventi dedicati alla rete dei cammini italiani. Questi - conclude Santanchè - sono interventi strutturali e integrati con cui far volare il turismo all’aria aperta, favorendo una crescita armonica, sostenibile e competitiva dell’offerta turistica nazionale nel suo complesso”.
Nell'ultima puntata della stagione di "Che tempo che fa", Luciana Littizzetto ha 'inviato' la sua consueta letterina carica di ironia ai potenti del mondo, ma il primo pensiero è rivolto al pubblico. "Non è stato un anno facile per il mondo e trovare qualcosa che faccia ridere è come trovare lamponi sulla Luna", ha esordito la comica. "Il primo grazie va a Trump, quella grandissima testa di 'dazio'. Grazie anche a Putin - ha continuato Luciana Littizzetto - uomo di incredibile simpatia a cui si deve una guerra che iniziamo a dare per scontata, come la spia del motore che si accende quando parti per le vacanze o il fracasso della raccolta del vetro alle 6 della mattina". Un pensiero anche per Giorgia Meloni. "Trumpiana con Trump, europea con l'Europa, orba con Orban. Non una donna con un piede in 2 scarpe, bensì un millepiede in un negozio di Scarpedonia". Nella sua invettiva satirica c'è spazio anche per il Referendum. "Grazie anche ai referendum dell'8 e 9 giugno. Quelli di cui nessuno parla tranne i fantasmi che aleggiano in Parlamento. Ma grazie ai referendum possiamo dire la nostra sui licenziamenti illegittimi, la sicurezza sul lavoro, sulla concessione della cittadinanza a chi vive e lavora in Italia da anni".
Alcuni residenti di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, hanno raccontato che durante un'irruzione in una casa privata, militari israeliani travestiti da civili hanno ucciso un uomo e arrestato sua moglie e suo figlio. Secondo quanto riferito dai locali, le forze israeliane alla guida di un veicolo civile sono entrati nell'abitazione mentre i raid aerei colpivano la zona circostante. L'uomo ucciso è stato identificato come Ahmed Sarhan. Il motivo per cui è stato preso di mira non è chiaro. L'esercito israeliano non ha rilasciato commenti.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l'esercito di Tel Aviv sta entrando nella Striscia di Gaza “con la forza”. “Come promesso, abbiamo lanciato una potente campagna contro Hamas”, ha affermato il leader dello Stato Ebraico. Israele ha dichiarato di aver avviato nuove “ampie” operazioni di terra a Gaza. Israele afferma di stare esercitando pressioni su Hamas affinché accetti un cessate il fuoco temporaneo che consentirebbe il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Tuttavia, ciò non porrebbe necessariamente fine alla guerra in corso da 19 mesi. Hamas sostiene di volere il ritiro completo delle forze israeliane e un percorso verso la fine del conflitto come parte di qualsiasi accordo.