Iran "sbriciolato", prima e dopo: le foto che spiegano tutto

lunedì 23 giugno 2025
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Le foto satellitari mostrano i siti nucleari iraniani di Natanz e Isfahan prima e dopo gli attacchi degli Stati Uniti condotti nella notte tra sabato e domenica. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu sostiene che le strutture siano state gravemente danneggiate, addirittura distrutte quelle di Natanz.

Teheran, invece, non ha fornito alcuna valutazione dei danni causati ai siti. L'obiettivo dello Stato ebraico e degli Usa, entrati ufficialmente in guerra al fianco di Tel Aviv, è quello di eliminare la produzione nucleare della Repubblica Islamica, considerata una minaccia.  

Tra le reazioni internazionali alla operazione Midnight Hammer lanciata dal Pentagono nella notte italiana tra sabato e domenica si segnala la dura condanna della Corea del Nord, alleata strategica di Russia e Iran. Pyongyang ha definito i raid aerei statunitensi contro i siti nucleari iraniani una "grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale" dell'Iran. "Condanniamo con forza l'attacco all'Iran da parte degli Stati Uniti, che ha violato gravemente la Carta delle Nazioni Unite e calpestato i principi fondamentali del diritto internazionale", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri nordcoreano citato dall'agenzia di stampa ufficiale Korean Central News Agency.

Il regime comunista guidato dal dittatore Kim Jong-un ha attribuito la crisi in atto in Medio Oriente alle "azioni belliche incessanti e all'espansionismo territoriale" di Israele, "tollerati e persino incoraggiati" dall'Occidente. "La situazione attuale è il prodotto inevitabile dell'audacia sconsiderata di Israele e dell'ordine occidentale che l'ha permessa", si legge nella nota, secondo cui le azioni di Usa e Israele aggravano le tensioni regionali e minacciano la sicurezza globale "sotto il pretesto del mantenimento della pace" e della "rimozione delle minacce". Il presidente statunitense Trump ha confermato ieri che le forze Usa hanno colpito anche il sito nucleare di Fordow.
 

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