I carabinieri del Nas di Roma hanno posto agli arresti domiciliari il medico Carlo Bravi, 73 anni, sorpreso a operare senza alcuna autorizzazione in un immobile affittato a una famiglia sudamericana nella Capitale. Era già indagato e sospeso dalla professione per la morte di una paziente, Simonetta Kalfus, avvenuta a marzo in seguito a un intervento di liposuzione, dopo il quale la donna di 62 anni era stata ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale Grassi di Ostia, dove poi era deceduta.
Quando è stato sorpreso dai militari, il medico stava effettuando un intervento di otoplastica, con l'ausilio di un'infermiera in pensione, nella camera da letto in un appartamento in zona Quadraro, abitato da cittadini sudamericani. A quanto accertato dagli investigatori in casa, oltre alle persone, circolavano liberamente due cani, c'erano vestiti, scarpe e sporcizia. Alla paziente, che aveva pagato in nero 500 euro per l’intervento, erano già stati somministrati anestetici locali, come hanno verificato successivamente i medici del pronto soccorso del Policlinico Casilino. Denunciata anche l'infermiera che lo stava assistendo durante l'operazione. Sono in corso indagini per stabilire se da marzo a oggi abbia effettuato altri interventi chirurgici.
Un incendio che ha colpito una regione scarsamente popolata dell’Oregon centrale, negli Usa, è diventato il più grande incendio quest’anno ed è sul punto di superare i 100mila acri (circa 40.500 ettari) per diventare quello che viene definito un 'megaincendio'. Quasi 900 persone hanno combattuto l'incendio di Cram a circa 100 miglia (160 chilometri) a sud-est di Portland, e sono riusciti a contenerlo per circa il 73%, con oltre 95mila acri bruciati. Un megaincendio è generalmente definito come un incendio che brucia almeno 100mila acri. Ciò si traduce in circa 156 miglia quadrate (404 chilometri quadrati), ovvero circa la metà della dimensione della città di New York, che ha una superficie di 300 miglia quadrate (778 chilometri quadrati).
I fan dei Black Sabbath hanno onorato Ozzy Osbourne lasciando fiori martedì alla stella del Principe delle Tenebre sulla Hollywood Walk of Fame a Los Angeles. La leggenda del rock è morta all'età di 76 anni, poche settimane dopo il suo spettacolo d'addio a Birmingham. La famiglia di Osbourne ha annunciato la sua morte in un comunicato. Nel 2020, ha rivelato di avere il morbo di Parkinson dopo aver subito una caduta. Lascia la moglie Sharon e i suoi figli.
Migliaia di persone si sono riunite martedì a Kiev e in altre città dell'Ucraina per sollecitare il presidente Volodymyr Zelensky a porre il veto a un controverso disegno di legge che minaccia le agenzie anti-corruzione del Paese. È la prima grande manifestazione contro il governo in più di tre anni di guerra. Il Parlamento ucraino ha approvato una legge che rafforzerà il controllo di due principali agenzie anti-corruzione, che secondo i critici potrebbe indebolirne significativamente l’indipendenza e dare alla cerchia del presidente Zelensky una maggiore influenza sulle indagini. Zelensky ha convertito il disegno di legge in legge, secondo il sito web del Parlamento martedì scorso. La lotta alla corruzione radicata è fondamentale per il tentativo dell’Ucraina di aderire all’Unione Europea e mantenere l’accesso a miliardi di dollari in aiuti occidentali. L’approvazione della legislazione ha scatenato l’indignazione pubblica in Ucraina. In un post su X, la commissaria europea per l’Allargamento Marta Kos ha espresso preoccupazione per il voto del Parlamento, definendolo “un serio passo indietro”.
Era un copione ben collaudato, messo in scena con freddezza e precisione: in due, mascherati e armati, facevano irruzione negli uffici postali o negli esercizi commerciali della Piana di Gioia Tauro e della Locride, in Calabria, puntavano le armi contro i cassieri e si facevano consegnare l’incasso. Otto i colpi messi a segno – tra tentati e riusciti – per un bottino complessivo stimato in oltre 50mila euro. Tra gli strumenti utilizzati dai rapinatori taser, pistole e persino un rudimentale ordigno esplosivo, come accaduto durante il tentativo di rapina all’ufficio postale di Anoia (RC), nell’ottobre 2024. A porre fine alla scia di terrore ci hanno pensato i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taurianova, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi. L'indagine dei militari ha permesso di ricostruire la dinamica dei colpi e di inchiodare i due rapinatori, grazie anche all’analisi delle immagini di videosorveglianza.Nei confronti dei due sono scattate le ordinanze di custodia cautelare in carcere.