“Abbiamo detto tutto. Che possiamo dire di più? Ha detto tutto lui durante la sua vita. Io ho poco da aggiungere. Hanno detto tutti i colleghi. Abbiamo ricevuto messaggi di affetto, di stima da parte di tutti i colleghi di papà ed è stato veramente bello”. Con queste parole Sveva, la figlia di Emilio Fede, ricorda il padre morto ieri all’età di 94 anni nella residenza San Felice di Segrate.
“Mi hanno chiesto stamattina come stai e io ho detto sto bene. Non ho mai dormito, non ho fatto altro che rispondere ai messaggi di affetto, non ho fatto altro che leggere le testimonianze di tutti voi colleghi e adesso vado dal papà e ci vediamo giovedì ai funerali”, ha aggiunto. “Le ultime ore, come ho detto, sono state come tutta la sua vita, una guerra fino all’ultimo momento, con un coraggio infinito, con testa alta, senza nessuna, alcuna voglia di mollare. Persino i medici erano strabiliati di quanto ha lottato. Ha lottato fino in fondo, non voleva andarsene. In un certo senso non voleva andarsene perché la sua tempra era talmente forte che resisteva a tutto e dall’altra era sereno perché raggiungeva la mamma”, ha raccontato ancora.
E sul rapporto con la Fede: “Era un uomo di Fede, non credo si sia andato con qualche rammarico. Penso che dentro di sé sapesse, avesse messo ordine, avesse avuto tempo di mettere ordine in tutto”. Infine Sveva si è soffermata sull’eredità lasciata dal padre alle figlie: “Quella di non abbandonare mai, di combattere sempre, di rialzarsi, di camminare a testa alta sapendo quello che uno ha fatto e non dando retta alle tante dicerie o altri pensieri o altri comportamenti esterni”.