Discussioni positive con Russia e Ucraina per arrivare alla fine del conflitto, ma nessuna deadline per raggiungere un accordo. Lo ha dichiarato Donald Trump, parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One. Il presidente Usa ha anche annunciato che il suo inviato Steve Witkoff incontrerà il presidente russo Vladimir Putin a Mosca, la prossima settimana. Pur avendo fissato una scadenza iniziale per giovedì, il tycoon ha precisato che la vera scadenza è "quando sarà finita".
Un fotografo collaboratore di LaPresse è stato aggredito a Torino mentre seguiva la manifestazione di ‘Non una di meno’ nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Si trovava alla fermata Marconi della metropolitana, bloccata dalle manifestanti. Un uomo che era nel vagone insieme alla compagna ha cominciato a inveire contro le donne, poi alla vista del fotografo ha dato in escandescenza, ha preso la macchina fotografica e l’ha scagliata più volte a terra, rompendola. Poi si è rivolto verso il fotografo e l’ha aggredito colpendolo con un violento pugno. In questo momento il nostro collaboratore si trova in ospedale in attesa di ricevere le cure del caso.
Discussioni positive con Russia e Ucraina per arrivare alla fine del conflitto, ma nessuna deadline per raggiungere un accordo. Lo ha dichiarato Donald Trump, parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One. Il presidente Usa ha anche annunciato che il suo inviato Steve Witkoff incontrerà il presidente russo Vladimir Putin a Mosca, la prossima settimana. Pur avendo fissato una scadenza iniziale per giovedì, il tycoon ha precisato che la vera scadenza è "quando sarà finita".
Le gravi inondazioni nel sud della Thailandia hanno continuato a causare danni significativi alle città e alle province vicine al confine con la Malesia, rendendo necessarie le evacuazioni. Nel distretto di Hat Yai strade e edifici allagati con automobili quasi sommerse. Ad alcuni residenti dei piani più alti sono stati forniti cesti di generi alimentari, calati con delle corde mentre erano in corso le evacuazioni in tutta la zona.
Matteo Renzi, nel suo intervento al Senato, ha voluto dedicare ampio spazio a una strage di cui si sente parlare troppo poco: quella dei cristiani in Nigeria. "Il rosso è il colore che nel mondo cristiano ricorda i martiri anche - ha ricordato il leader di Italia Viva -. E di martirio si deve parlare e di persecuzione a proposito di un fatto di cui non sta parlando praticamente nessuno. Richiamo tutta l'Aula a un dato di fatto enorme. Nelle ore scorse 303 ragazzi perché cristiani sono stati rapiti da una scuola in nigeria. Sono 303 ragazzi e 12 insegnanti, mi pare che una cinquantina sia riuscita a fuggire. Ma quello che a me colpisce non è in sè la notizia".
E ancora: "La persecuzione nei confronti dei cristiani è molto più diffusa di quello che si racconti. Il punto è che vi è una evidente discrasie sulle notizie sui tanti gravi disastri umanitari e il fatto che quando si tratta della violenza contro i cristiani per mano dell'estremismo islamico c'è un silenzio rassegnato e abitudinario. Ci deve essere una consapevolezza della politica. Chi sta perpetrando un genocidio nei confronti dei cristiani in Africa ha un nome: Boko Haram, che vuol dire 'vietato educarsi'. Il silenzio è inaccettabile, io non tacerò".