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Firmate anche voi contro i rincari di Area C a Milano

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Diego Mandarà
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Da oggi parte la raccolta firme promossa da Libero e dalla Lega per dire «no» alla stangata varata dalla giunta Sala per il ticket di Area C a Milano. I lettori e tutti i cittadini contrari al provvedimento possono aderire scrivendo alla mail [email protected].

L’iniziativa si aggiunge a quella che la Lega sta portando avanti già da venerdì scorso e che in quarantotto ore ha visto la sottoscrizione di già oltre mille milanesi. Sono stati allestiti banchetti in piazza Fusina, piazzale Lagosta, piazzale Martesana, piazza Frattini, viale Papiniano, via Grosotto, piazza Oberdan e viale Ca’ Granda. Oggi, dalle 9 a mezzogiorno, saranno presenti gazebo in via Pellegrino Rossi, vicino alla fermata della metropolitana di Affori Centro. Domani e martedì, infine, esponenti del Carroccio saranno in viale Santa Rita da Cascia (9-12), in via Esutachi e in corso Vercelli. Tra i promotori dell’iniziativa c’è il segretario provinciale del partito, Samuele Piscina. «La raccolta firme sta procedendo benissimo», afferma soddisfatto. «È chiara ed evidente la loro voglia di ribellarsi a misure ingiuste e inique. Sono stanchi delle decisioni insensate del sindaco».


Ricordiamo, per i cittadini poco informati (anche se crediamo difficile che ce ne siano), che nemmeno una settimana fa l’amministrazione del capoluogo lombardo ha deciso di rendere più caro il pass di ingresso nella Ztl del centro storico. A partire dal 30 ottobre il suo costo passerà da 5 euro a 7,50 euro. Non solo. L’accesso si dovrà pagare anche il sabato e nei festivi, ma per questa modifica ancora non c’è una data precisa perché il provvedimento dovrà prima essere discusso in Consiglio comunale. Una conferma porterebbe di fatto Area C a non spegnersi mai. La decisione, ovviamente, ha scatenato le ire dei milanesi. Soprattutto nel Municipio 1 si respira un gran malcontento: «Basta con questa guerra alle auto. I 90mila parcheggi che mancano in città non si recuperano di certo mettendo le mani nelle tasche di noi cittadini. La giunta con una manovra del genere è riuscita a scontentare tutti». E non è mica finita qui. Anzi. I residenti nei Bastioni pagheranno di più: oggi hanno 40 entrate gratuite, dalla quarantunesima c’è la tariffa scontata a due euro. Anche questa dovrebbe aumentare del 50 per cento, passando a tre euro. Evidentemente al Comune non basta incassare 30 milioni di euro all’anno per Area C: con queste modifiche ne guadagnerà altri 15. Preoccupazioni sono arrivate anche dai commercianti. A farsi portavoce delle loro istanze nei giorni scorsi era stato Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio: «Questo aumento non sarà solo per il traffico di persone, ma anche per il trasporto merci e gli esercenti che cercheranno di assorbire il possibile, come accaduto a settembre con i rincari delle materie prime e dell’energia. Ma inevitabilmente a un certo punto dovranno scaricare questi aumenti sul prezzo finale nei confronti dei consumatori. Quindi il rischio forte è che ci sia una crescita dei costi».
«Non è una misura finalizzata a incassare», ha detto l’assessore alla Mobilità, Arianna Censi. Non è dello stesso parere Samuele Piscina. «I residenti, che avrebbero la colpa di possedere una casa in centro, devono per forza essere puniti dall’inquisizione anti-auto della giunta. Non è bastato togliergli il diritto di accesso al box o all’abitazione, se non a fronte del pagamento di un pedaggio, ma si doveva anche alzare la gabella. Non dimentichiamo che anche nel Municipio 1 esistono diversi alloggi popolari, per esempio in via Bergamini, via Laghetto, corso Garibaldi, via Pontida, via Antiteatro e in corso di Porta Ticinese. Questa politica classista e ideologica della sinistra ha stancato. Stop agli aumenti, serve un serio piano sulla mobilità». «Il progetto di Area C viene strumentalizzato a favore delle necessità di cassa del Comune», lamentano molti milanesi. «Non esiste che si debba pensare solo a un sistema di punizione economica ai danni dei cittadini per contrastare l’eccessiva circolazione dell’auto. A Milano, tra l’altro, il traffico non scorre come nelle altre metropoli per via di numerosi restringimenti stradali. E in quei tratti l’inquinamento è maggiore. La giunta ora tenta di correre ai ripari nel modo più facile possibile, aumentando l’ingresso alla Ztl. Per sindaco e assessori non cambia nulla, per noi è decisamente più difficile da digerire. Dobbiamo avere il diritto di andare e tornare a casa in totale libertà: non quaranta volte all’anno gratis e il resto a pagamento...». 

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