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Che vergogna piazza Scala trasformata in tendopoli

Il presidio fisso dei pro-Pal in serata è diventato un corteo dei centri sociali. Rocca (Fdi): "Trovata mediatica". Piscina (Lega): "Sala finge di non vedere"
di Giorgia Petani giovedì 2 ottobre 2025

3' di lettura

Un paio di nostalgici con la kefiah e una donna intenta a sistemare la propria tenda. Ci sono solo loro alle 17.30 di mercoledì pomeriggio in piazza della Scala, soprannominata da venerdì sera "piazza Gaza", con tanto di cartello di carta che ribattezza uno dei luoghi simbolo di Milano. Arrivando dal Duomo, dal grande e maestoso arco della Galleria di corso Vittorio Emanuele II si intravedono sventolare fianco a fianco una bandiera della Palestina e una dei sindacati.

I turisti passeggiano per la piazza guardando quel piccolo assembramento di tende piantato davanti a Palazzo Marino, dove da venerdì sera alcuni attivisti hanno deciso di trasferirsi per protestare contro il sionismo, contro il governo e chi più ne ha più ne metta. Appesi sulle transenne posizionate davanti alla sede del Comune di Milano ci sono anche alcuni striscioni con su scritto “Resistenza palestinese” e “contro il riarmo e guerra imperialista”. Peccato che a protestare non ci sia nessuno. Altro che «momenti di condivisione», in piazza della Scala ci sono solo una decina di tende lasciate lì alla mercé di tutti i cittadini e turisti presenti.

Più che un luogo simbolo per sensibilizzare sulla causa, la piazza sembra un temporary store della Decathlon. Insomma, per ora, la grande famiglia pro-Pal formata da collettivi, artisti, politici e sindacati non sembra avere avuto molto appeal tra i milanesi. A confermarlo anche il fatto che nessuno dei cittadini voglia fermarsi al banchetto d’informazione allestito in piazza dai tendini.

A intervenire sulla vicenda anche il consigliere comunale della Lega, Samuele Piscina, per cui è evidente «come la sinistra – anche davanti a questi dissidenti di sinistra - faccia finta di non vedere». Piantare delle tende in piazza della Scala, secondo l’esponente del Carroccio, «non è il metodo migliore per dare un’immagine positiva di Milano, ormai totalmente rovinata a livello internazionale. Tra pochi mesi ci saranno le Olimpiadi di Milano Cortina e seppur capiamo le motivazioni della protesta, questa non è la soluzione». E ancora: «Se il sindaco Sala pensa di recuperare qualche voto a sinistra lasciando lì le tende sta toppando per l’ennesima volta». A entrare nel dibattito anche il consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Rocca. «Strano che gli attivisti abbiano scelto questo momento e non il mese di agosto per piantare le tende, forse perché erano impegnati in vacanza. Si tratta di persone che non hanno voglia di studiare e lavorare. È una trovata mediatica fine a se stessa perché non porta nessun contributo alla causa palestinese. Stanno solo contribuendo a deturpare una delle piazze più importanti della nostra città».

Eppure, a leggere i post e i commenti social sembra che gli attivisti siano dappertutto. I pro-Pla si dicono pronti alla “rivoluzione” e sui propri canali social hanno già annunciato di bloccare tutta la città nel caso in cui la Global Summit Flottila venisse attaccata. Il ritrovo è previsto per il giorno dell’attacco alle 18 in Loreto. E nel frattempo l’agenda degli attivisti si riempie di appuntamenti a tema Gaza. Ieri sera alle ore 18 in Statale è stato proiettato il film “No Other Land”, la pellicola che documenta l’intento di Basel Adra ed altri attivisti palestinesi di opporsi alla distruzione del loro villaggio natale di Masafer Yatta, situato nel governatorato di Hebron in Cisgiordania, da parte delle forze di difesa israeliane (Idf), per costruirci un poligono di tiro e zona d’addestramento militare. La proiezione del documentario è stata inoltre l’occasione per seguire per tutta la notte in diretta il tracking della Flotilla. «Come equipaggio di terra invitiamo tutti gli studenti e le studentesse a raggiungere il presidio permanente in Statale per seguire tutti insieme le ultime 100 miglia», si legge sulla pagina Instagram. Per oggi pomeriggio alle 16 è invece previsto un aperitivo studentesco. Ma questi sono solo alcuni degli eventi in programma organizzati dai diversi gruppi di collettivi studenteschi, sindacati e attivisti. La rassegna pro-Pal è infatti solo l’antipasto, una preparazione a ciò che potrebbe accadere il 4 ottobre, data in cui si terrà una maxi mobilitazione nella capitale.

Come previsto e come annunciato sui social in questi giorni, nel corso della serata, un’oretta dopo l’abbordaggio israeliano della Flottilla, un migliaio di manifestanti si è radunato in piazza della Scala, per poi muoversi verso la stazione di. In prima linea, dietro allo striscione “Blocchiamo tutto”, c’erano i militanti dei centri sociali Vittoria e Lambretta a scandire slogan come «Siamo tutti anti-sionisti» e «Palestina libera».

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