Regina Profeta, la brasiliana dei massaggi a Bertolaso rovinata dalla giustizia italiana: "Berlusconi, devi aiutarmi"
Assolta perché "il fatto non sussiste". Insieme a Guido Bertolaso, Regina Profeta è l'unica vera vincitrice, si passi il termine, del processo alla "cricca", il gruppo di potere che ruotava attorno ai Grandi Eventi: dal G8 alla Maddalena (che non si è mai tenuto lì) ai Mondiali di Nuoto di Roma. Lei è finita nel calderone per via della famigerata "ripassata", il massaggio che nascondeva chissà quale scandalo sessuale e che, invece, oggi si è rivelato assolutamente innocuo. Per i giudici, la brasiliana Profeta, che in passato è stata prima ballerina alla Rai, showgirl del sabato sera, e che all'epoca dei fatti organizzava serate danzanti a bordo delle piscine del Salaria Sport Village, era una sorta di maitresse che faceva arrivare dall'estero signorine abili nei massaggi ai clienti vip del centro sportivo. In particolare una, Monica, era finita al centro dell'attenzione perché colpevole di avere massaggiato troppo bene l'ex capo della Protezione Civile. Era stata Regina quella volta a chiamare Monica, brasiliana come lei, per farla lavorare al Salaria proprio perché conosceva la sua professionalità. Le due hanno sempre dichiarato che solo di fisioterapia si trattava e pure lo stesso Bertolaso lo ha ripetuto un sacco di volte, fra l'altro i tre non si conoscevano e non si conoscono per niente. Eppure, contro Regina si è scatenato l'inferno: almeno sei anni con l'accusa di favoreggiamento dello sfruttamento della prostituzione. Anni difficili per una come lei, che per quell'accusa ha perso il lavoro e a casa ha un figlio disabile a cui badare. Fino alla sentenza di ieri che non è una semplice assoluzione, spiega il suo avvocato Raffaella Sili, ma è di più: la prova di una "evidente innocenza". Regina Profeta, per lei è finito un incubo. "Sì. Ma a che prezzo? Io sono stata massacrata. Il giudice, una donna, quando mi ha interrogato mi ha visto mulatta, con la minigonna, e mi ha accusato di una cosa terribile, ma io non ho fatto niente. Non ho fatto niente! Come lo devo dire? L'ho spiegato in tutti i modi, invece, ci hanno fatto passare le pene dell'inferno, a me e a Bertolaso. Io adesso spero che lui diventi ministro perché se lo merita, messo in croce pure lui, per niente". Ma lei e Bertolaso vi siete parlati in questi anni, vi siete confrontati? "No, mai. Lui è un signore, tirato in ballo ingiustamente, come me. Io avevo chiamato una ragazza brasiliana che è una fisioterapista, perché lui aveva bisogno di un massaggio al collo e alla schiena, ma poi hanno raccontanto un sacco di balle e mi hanno rovinato la vita. Adesso voglio i danni". Chiederà un risarcimento? "Certo. Come si fa a vivere tutti questi anni come una delinquente perché hanno deciso che una che balla è una che sfrutta le ragazze? Io, che ho mio figlio trapiantato di cuore, mio marito che ha perso la casa terremotata nelle Marche e io sono rimasta senza lavoro da un giorno all'altro? Voglio che mi paghino i danni morali per quello che ho subito. Io ho sofferto tanto, troppo". Cosa farà adesso? "Io vengo dal Brasile, conosco mio Paese e conosco l'Italia. Voglio occuparmi di immigrazione e di disabili. Faccio un appello". A chi? "A Silvio Berlusconi. Mi faccia lavorare. Io voglio aiutare tutti i disabili. Non sono una poco di buono. Volevo fare politica, ma mi hanno impedito con questa sentenza arrivata così tardi qualunque possibilità. Adesso Silvio mi aiuti". di Brunella Bolloli