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Gad Lerner insulta i leghisti, Filippo Facci: ecco a quale sinistra appartiene

di Davide Locano venerdì 31 maggio 2019

3' di lettura

Succede anche alle brave persone come il piddino Giovanni Cuperlo, detto Gianni: sottovalutare il patibolo mediatico e finire impiccati a una frase. Cuperlo, che oggi è membro della direzione del Partito democratico, la frase però l' ha detta, non è inventata, non è storpiata, non è più di tanto «estrapolata dal contesto», ed è questa: «A me colpisce che oggi la Lega sia il primo partito in Sardegna dove il 33 per cento dei ragazzi tra i 14 ed i 18 anni, che frequentano la secondaria, non finirà gli studi». Siccome non è scemo, Cuperlo, doveva sapere che sarebbe suonata così: «Chi ha votato Lega non ha finito la scuola media». Quindi è ignorante. Quindi gli ignoranti votano Lega. Ed è beffardo che nel corso della stessa trasmissione in cui si esprimeva così infelicemente (L' Aria che tira su La7, programma per chi non ha finito le elementari) Cuperlo è riuscito a dire che i democratici devono «ritrovare il modo di parlare ai cittadini». Poi Cuperlo ha fatto un mea culpa, perché appunto non è scemo ed è una brava persona: ma la sua spiegazione, inviata ai giornali, occupava 3000 battute. Come per le barzellette, se devi spiegarle hai già fallito. Leggi anche: Gad Lerner, l'analisi altezzosa sugli elettori leghisti Troppo tardi: i pregiudizi di chi accusa la sinistra di sentirsi superiore (da vari punti di vista, oggi sintetizzati nella cretinissima espressione «antropologicamente») ne escono rafforzati anche se Cuperlo spiega, ora, che «ritengo una forma acuta di stupidità collegare il titolo di studio all' espressione del voto», «ho sempre trovato insopportabile l'atteggiamento di superiorità morale di certa sinistra convinta di poter giudicare il mondo». Troppo tardi anche per la più onesta delle ammissioni: «Chi parla ha il dovere di farsi capire se il mio pensiero è stato completamente travisato la sola responsabilità è mia». Già. SUFFRAGIO PER CENSO Lungi da noi il giudicare Cuperlo, politico peraltro laureato in «Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo» che c' azzecca poco con la politica: il punto è che l' uomo ha libertà di opinione, il politico no. Magari sono centinaia, e non solo a sinistra, i politici che rimpiangono il suffragio per censo: ma se non riesci a tenertelo dentro, se lo schifo per il volgo ti trasuda dalla pelle, allora è meglio che politica non la fai. Diciamo, ecco, che a sinistra fanno più fatica a resistere. In parte perché gli ignoranti sono loro: «Mi è capitato di sentirmi dire da alcuni politici di sinistra», raccontava il sondaggista Nando Pagnoncelli qualche giorno fa, «che i laureati sarebbero il 30 per cento degli elettori». Invece siamo maglia nera in Europa con il 4 per cento. Ma a sinistra sarebbe più efficace citare un tipico «cult» da librerie Feltrinelli: «Le leggi fondamentali della stupidità umana» di Carlo Maria Cipolla. La seconda legge infatti spiega che «La frazione di gente stupida è una costante non influenzata da tempo, spazio, razza, classe o qualsiasi altra variabile storica o socio-culturale». Insomma, l' ignoranza non c' entra, anche perché l' elettore storico della sinistra è (era) chi non ha potuto studiare, non l'universitario. SILVIO E I «COGLIONI» Poi, vabbeh, ci sono i Gad Lerner. Il suo tweet del 27 maggio è un manifesto: «L' Italia leghista è un rivolgimento profondo Già in passato le classi subalterne si illusero di trovar tutela nella trincea della nazionalità. Non finì bene». E c' è poco da tradurre o da fraintendere. Nel gergo comune, le classi subalterne sono quelle povere. Sul vocabolario, subalterno è chi «si trova in una posizione inferiore ad altri all' interno di un' organizzazione gerarchica». Nella prosa di Lerner, significa che già in passato il popolino appoggiò il fascismo. Lettura finale: la Lega è fascista ed è votata dagli zotici. D' accordo, Lerner non era candidato: ma è archetipico, tanto per usare una parola per gente studiata. E poi Berlusconi, nel 2007, riferito a chi potesse votare a sinistra, disse solennemente: «Ho troppa stima per gli italiani per pensare che possano esserci in giro così tanti coglioni». Che votano a sinistra, cioè. Insomma, siamo circondati da ignoranti, zotici, subalterni e coglioni. E in questo articolo non abbiamo ancora menzionato i grillini. di Filippo Facci

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