La polemica

Selvaggia Lucarelli durissima con Massimo Giletti: "In coppia con Fabrizio Corona sul caso di Ciro Grillo, roba da penale"

Selvaggia Lucarelli massacra Massimo Giletti sul caso di Ciro Grillo. Nell'ultima puntata di Non è l'arena infatti il conduttore aveva trasmesso un audio di Vittorio Lauria, uno dei ragazzi indagati insieme con il figlio di Beppe Grillo di stupro di gruppo in cui parlava a ruota libera di quella notte. Un audio che, rivela la Lucarelli sul Fatto quotidiano era stato registrato da Fabrizio Corona. "Dopo essersi procurato il numero di telefono di Vittorio Lauria, lo chiama - pare - senza palesargli le sue intenzioni di cedere la telefonata a un programma tv, e registra la chiamata all'insaputa del ragazzo. Sembra che anzi, Corona gli abbia espresso solidarietà per la bufera mediatica, recitando con abilità la parte del 'ci sono passato anche io'. Il fesso gli spiffera tutto ("la ragazza aveva bevuto", "Grillo non doveva fare quel video" etc) e la domenica si ritrova le sue confidenze in onda da Giletti".

 

 

Insomma, continua la Lucarelli, "Corona esce dal carcere, va ai domiciliari e si riforma all'istante la coppia di cronisti d'assalto Corona/Giletti, dopo il precedente successo della trattazione in tandem del caso Genovese, tra denunce varie, diffide, presunte stuprate portate in tv con cachet e mediazione di Corona". La giornalista ricorda quindi il duro richiamo di Agicom "nei confronti de La7 per il programma Non è l'Arena in merito alle trasmissioni dedicate al caso Alberto Genovese. () La trattazione del caso non sempre ha assicurato il doveroso equilibrio tra informazione e rispetto della riservatezza delle indagini e dei diritti alla dignità, all'onore e alla reputazione delle persone".

 

 

Quindi, conclude la Lucarelli, Giletti, "mollato il caso Genovese, sta adottando lo stesso schema con il caso Grillo: testimonianze della ragazza su posizioni sessuali e rapporti orali trascritte sul megaschermo dietro di lui, e telefonate agli indagati affidate a Fabrizio Corona che registra le conversazioni e le cede - si presume con un cospicuo accordo economico di base - allo stesso Giletti. Una condotta che potrebbe anche essere valutata sul profilo penale, tra le altre cose. Se uno è incompatibile col regime carcerario, viene insomma da chiedersi se l'altro sia compatibile col regime dell'informazione".