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Vittorio Sgarbi, caos al concerto per Battiato? "Perché non ho replicato a quei talebani", un saluto alla sorella e poi...

"Mia sorella Elisabetta mi ha detto che Morgan e gli Extraliscio avrebbero suonato a Verona. Ero convinto che fosse una cosa di famiglia, dato che Morgan è un amico e gli Extraliscio sono stati lanciati da mia sorella. Al Bano che era con me si convince subito e così partiamo. Arriviamo alle 23 all’Arena e ci sediamo tra il pubblico. Chiedo a una ragazza il programma della serata. Vedo i nomi dei cantanti – tutti importanti: Morandi, Mannoia, Branduardi - subito dopo, veniamo invitati dietro le quinte, cinque minuti prima che suonino gli Extraliscio. Così dico ad Al Bano: 'Saliamo sul palco per fare un po’ di festa, perché pensavo fosse una cosa ludica". Vittorio Sgarbi ricorda così la serata all'Arena di Verona in  cui lui e Al Bano sono stati sommersi di insulti al concerto in onore di Battiato.

 

 

"Dietro le quinte c’è anche l’ex sovrintendente ai beni culturali di Roma, Umberto Broccoli, un mio amico. Broccoli mi dice: 'Salite durante un inframezzo'. Io sinceramente avrei anche desistito, ma visto che c’era anche Al Bano, cantante tra i cantanti, mi è sembrato naturale. Non c’era alcun intento provocatorio. Quando siamo saliti sul palco abbiamo cominciato a sentire fascisti, vergogna. Al Bano era stordito dai fischi, non gli era mai successa una cosa del genere. Dopo trenta secondi di imbarazzo, ho preso la parola, ho salutato mia sorella e ho augurato siate felici a chi ci insultava. Tutti sono rimasti esterrefatti perché sono sceso dal palco senza replicare agli insulti", ha spiegato Sgarbi in una intervista al Giornale.

 

 

"A quel punto scopriamo che la serata è dedicata a Battiato. Io e Franco eravamo amici, ci siamo sempre frequentati, tanto che gli dedicherò una piazza a Sutri. E ha composto le musiche per i film di mia sorella. Ma i talebani del battianesimo hanno ritenuto che fossimo inadeguati", ha concluso il critico d'arte.