Marco Rizzo non si trattiene. A indignarlo la notizia diffusa dall'ufficio federale tedesco per la Protezione della Costituzione (Bfv). Il servizio segreto interno ha infatti classificato il partito di Afd guidato da Alice Weidel come "estrema destra". Tra i punti contestati - spiega il coordinatore nazionale di Democrazia Sovrana e Popolare - "la contrarietà alle politiche migratorie della Ue e agli aiuti in armi della guerra in Ucraina".
E ancora: "Le agenzie coinvolte sono autorizzate a tenere sotto osservazione le riunioni, controllare i telefoni, realizzare registrazioni audio e video e reclutare informatori per garantire la supervisione sul movimento. La pronuncia del Bundesamt fuer Verfassungschutz (BfV) potrebbe incidere anche sul dibattito politico relativo a un possibile divieto dell'AfD".
Ecco allora che "il Bundestag, il Bundesrat o il governo federale possono presentare una richiesta di messa al bando alla Corte costituzionale di Karlsruhe". Da qui lo sfogo: "La democrazia vale solo se vincono loro. E loro sono le grandi banche, la grande finanza che ormai governano sopra la politica". Insomma, Rizzo parla di "una dittatura della finanza contro la volontà del popolo". Prima dell'ex parlamentare, era stato Matteo Salvini a denunciare l'accaduto: "Gravissimo. Dopo Francia e Romania, un altro furto di Democrazia? Solidarietà ad AFD e al popolo tedesco che, stando ai numeri, oggi li sceglierebbe come primo partito". Il motivo, come spiegato da Rizzo, è chiaro: il nuovo esecutivo potrebbe avviare una procedura di messa al bando del partito di estrema destra Afd, poi dovrebbe essere la Corte Costituzionale a esprimersi e quindi ad avviare definitivamente il procedimento di espulsione dalla politica.