L'ex capo di Stato Maggiore

Ucraina, il generale Camporini: "Gli hanno dato informazioni sbagliate", Putin fregato dai suo 007

“Qualsiasi ipotesi si scontra con la quasi certezza di fallimento”. Così Vincenzo Camporini, ex capo di Stato Maggiore della Difesa italiana, si è espresso su Vladimir Putin e il grosso guaio in cui si è andato a cacciare invadendo l’Ucraina. Tutti gli scenari sembrano infatti andare contro il leader del Cremlino, che probabilmente è stato mal consigliato e non si aspettava di incontrare una resistenza così dura e organizzata attorno al presidente Volodymyr Zelensky.

 

 

“Se sconfigge sul terreno l’esercito ucraino e torna in Russia, l’Ucraina si ribella - ha dichiarato il generale Camporini al Corriere della Sera - se occupa l’Ucraina in modo permanente avrebbe bisogno di circa mezzo milione di uomini, specie considerando che, confinando con altri Paesi, è possibile far filtrare rifornimenti agli insorti, come è accaduto in Afghanistan. Anche nell’ipotesi che la battaglia venga vinta, è probabile che si perda la guerra”.

 

 

L’errore è stato commesso in principio: “I russi sembravano certi che il loro esercito sarebbe stato accolto con spargimento di petali di rosa da parte della popolazione ucraina, che il governo ucraino sarebbe fuggito e che in 48 ore il problema sarebbe stato risolto: quindi non serviva una campagna pianificata. Se è così è un segno di grande superficialità, ma anche che i servizi informativi russi hanno dato al presidente Putin informazioni non corrispondenti alla realtà sul terreno”.