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Vladimir Putin, "cancro alla tiroide falsa pista per coprire un male molto peggiore": bomba di Angus Dalgeish

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La salute di Vladimir Putin fa ancora discutere: prima si parlava di Parkinson, poi di tumore al cervello e infine di un cancro alla tiroide. A dire la sua anche Angus Dalgleish, professore di oncologia presso l'Istituto di ricerca di malattie infettive e immunitarie della St George's University di Londra. L'esperto ha una spiegazione per tutto e a GB News rivela che "la piattezza e l'assenza di emozioni" sul viso del presidente russo sarebbero riconducibili al morbo di Parkinson. Nel caso di un eventuale problema alla tiroide, questa invece sarebbe legata al disastro di Chernobyl. All'epoca, nel 1986, sebbene lo zar fosse un ufficiale del Kgb nella Germania dell'Est, "problemi alla tiroide erano molto comuni". Dalgleish ricorda che "per qualche ragione la tiroide era particolarmente suscettibile alle radiazioni ed era diventata causa di cancro".

 

 

Nonostante tutto secondo Angus la causa scatenante di tutti i problemi potrebbe essere gli steroidi: "Guardandolo con molta attenzione, vediamo un uomo noto per essere orgoglioso del suo fisico. Gli piace fare judo e andare a cavallo e altre attività. Tanto che ha preso steroidi che sono famosi per destabilizzare l'umore e causare rabbia se presi per molto tempo, come credo sia nel suo caso". Anche gli antidolorifici secondo l'oncologo potrebbero aver avuto effetti su di lui, "si vede da come cammina".

 

 

Angus non esclude nemmeno il tumore al cervello, perché Putin "è seguito non solo da uno specialista in cancro alla tiroide ma anche da un neurochirurgo. E non ti fai seguire da uno specialista del genere - conclude - se non sei preoccupato di avere qualcosa di più grave". Da qui la sua teoria: "Il cancro alla tiroide potrebbe essere una falsa pista e non penso che abbia nulla a che fare con il suo comportamento e la sua aggressività".

 

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