CATEGORIE

Tagadà, il pizzino di Renzi a Enrico Letta: "Prima o poi...", una minaccia velata?

di Claudio Brigliadori sabato 18 giugno 2022

2' di lettura

Per molti Matteo Renzi è stato uno dei più grandi bluff della sinistra italiana. Per qualcuno, si tratta di uno dei pochi, veri strateghi della nostra politica. Di sicuro, al di là delle vicende dentro e fuori dal Parlamento, resta uno straordinario animale televisivo. Ospite di Tiziana Panella a Tagadà, su La7, in una manciata di minuti ha fornito tutto il suo campionario di faccette, smorfie, velenose battute con vigorosa inflessione toscana e antipatie studiate a tavolino e molto compiaciute. Il tutto a corroborare l'aura da volpone con pizzico di cattiveria.

In questo senso, non è un caso che ancora oggi, dopo 8 anni abbondanti, il tema del mitologico «Enrico stai sereno» con cui l'allora neo-segretario Pd pugnalò alle spalle l'allora premier Letta, fregandogli la poltrona di Palazzo Chigi, sia ancora oggetto di dibattito e interesse. «Prima o poi gliela racconterò, Letta lo sa com' è andata», la butta lì con la Panella, che ovviamente insiste per aver servito lo scoop in diretta.

Enrico Letta, la mossa della disperazione: con chi vuole ricucire, conferme dal Nazareno

Aspettiamo i ballottaggi, poi discutiamo di tutto. Insomma, moratoria sulle polemiche almeno fino alla fine della partit...

«In quella vicenda Enrico non si è fidato perché c'era una situazione di oggettivo stallo. Qualcuno di noi, nel gennaio 2014, gli propose un patto di legislatura. L'allora opposizione all'interno del Pd, Speranza e altri, propose alla direzione un cambio proprio perché Letta non riusciva a fare una proposta di lungo termine». Bugia? Verità? Mezza verità? Impossibile, forse, scoprirlo. Di sicuro, però, quando vuole Renzi sa essere diretto e, a suo modo, sincero. Come quando la grillina Paola Taverna, in collegamento poco prima di lui, si rifiuta di lasciargli un saluto: «Io e il senatore ci confrontiamo pochissimo in Parlamento e di solito non sono mai confronti piacevoli, quindi non voglio essere ipocrita». Renzi ascolta infilandosi l'auricolare e annuisce: «Ha ragione lei». Per poi regalare una sciabolata pochi minuti dopo: «Io me la ricordo, la Taverna, quand'era contro i vaccini. Come si cambia eh? Ai grillini, poverimi, lasciamogli godere gli ultimi mesi di Parlamento». In serenità. 

tag
l'aria che tira
matteo renzi
tiziana panella
tagadà
enrico letta
la7
pd

Oplà L'aria che tira, Gasparri gela Parenzo: "Non banalizzi, sta dando notizie drammatiche"

L'analisi L'aria che tira, Pina Picierno spiana la sinistra: "Perché l'Iran va fermato"

In ordine sparso Iran, da Pd e M5s risoluzioni separate: dramma mondiale, farsa a sinistra

Ti potrebbero interessare

L'aria che tira, Gasparri gela Parenzo: "Non banalizzi, sta dando notizie drammatiche"

L'aria che tira, Pina Picierno spiana la sinistra: "Perché l'Iran va fermato"

Iran, da Pd e M5s risoluzioni separate: dramma mondiale, farsa a sinistra

Usa-Iran, la guerra ha già una vittima: l'autorità di Schlein

Pietro Senaldi

L'appello di Leone, la pace e quei cattolici "fuorvianti"

Il presidente Trump rifiuta sia l’isolazionismo dogmatico di certi Maga (che consegnerebbe il mondo a poteri folli...
Antonio Socci

Francesco Pazienza, agente segreto e faccendiere: l'uomo dei misteri

Nato nel Tarantino nel ’46, Francesco Pazienza si laurea in medicina ma il bisturi non è la sua strada. Sve...
Claudia Osmetti

4 di Sera, il generale Capitini: "Posti sicuri non ci sono più"

"Di solito un aggredito si rivolge alla guerra dei poveri, al sistema, al metodo di combattimento che è quel...

Giulia Salemi, "tutti abbiamo paura": lo sfogo dopo l'attacco all'Iran

"Tutti abbiamo paura per quello che sta succedendo nel mondo. In Iran, Israele e Palestina ci sono madri, padri, ba...