Figura da baccalà

Danilo Toninelli fa la spesa? Pioggia di gaffe e diluvio di sfottò

Alessandro Gonzato

L’ex ministro Danilo Toninelli, con una “enne”, è l’unico che sa fare i salti immortali: passato alla storia per il tunnel del Brennero che esisteva solo nella sua testa, un po’ come da bambini con gli amici immaginari quelli che si tengono per mano, che fanno compagnia si è prodigato nel terzo video in tre giorni contro Libero, aggiungendo un’altra imperitura pagina alle sue gesta. Ci accusa di aver scritto «stronz***», il grillino da quasi un milione di euro in 9 anni di parlamento che però ora non si può permettere il pesce in barattolo.

La nostra colpa è di aver riportato parola per parola il suo lamento socio-alimentare, questo: «Io prima mangiavo il salmone... Noi fissati con la palestra... o mangiavo bresaola. Cancellati tutti: un po’ perché non voglio più mangiare carne né pesce, un po’ perché non è più fattibile. Io non riesco più a prendere neanche il tonno. Avete presente una scatoletta di tonno? Io prima prendevo quello in vetro... ma porca putt*** costava due euro e cinquanta! Adesso sono sette! Ragazzi, è una roba devastante».

 

 

La colpa di Toninelli invece è di non ricordarsi nemmeno quello che dice durante i suoi video di “Controinformazione”, spassosissima rubrica che abbiamo colpevolmente scoperto tardi. C’è però anche l’ipotesi che Tonny, dopo che alcuni dei suoi stessi spettatori gli hanno fatto notare che quelle cose le aveva dette veramente - indicandogli perfino minuto e secondo dell’ennesimo capolavoro - se ne sia reso conto. E che quindi (ma è solo un’ipotesi) si sia messo in testa un’idea meravigliosa: cercare di non uscirne come un baccalà.

La strategia ittica sembra chiara: accusare Libero di non dire ai lettori quanto costa fare la spesa (non lo sapete, vero?) e fa niente che proprio ieri il titolo di pagina 8 fosse "Dal 2008 la spesa è più che raddoppiata". Catenaccio: "Nello stesso periodo i poveri sono aumentati da 2,1 a 5,7 milioni". Niente. Toninelli si aggira tra gli scaffali come Tom Ponzi: «Guardate quanto costa un litro di latte», e indica il cartellino col dito. «Due euro e 19». Che sopra ce ne sia un altro, di marca, che costa 40 centesimi in meno non importa, passi, perché è un fatto che per tanti sono anni complicati. Toninelli finisce sbertucciato quando si dedica all’acqua. «Novanta centesimi una bottiglietta d’acqua...». Ma di che grandezza? «Da 30 centilitri circa».

 

 

Un utente gli scrive: «Bottiglietta da 30 centilitri... n’do l’hai trovata?». Che pignoli però! Ha detto «circa». Non tutti sanno che sono da 33. Ma Loredana, cattivona, lo riporta al pesce: «Hai preso lo stipendio da parlamentare, la gente comune compra il tonno in scatolette, non in vetro». Lo prendono per la pinna. 

GLI STENTI - Toninelli nel penultimo video aveva anche detto che «5mila euro netti al mese, in 4, non bastano per il mutuo, il caviale e il pesce fresco». Forse il tonno in barattolo però sì. No? Un altro utente social, Stefano, sbotta: «Vai a lavorare che è meglio. Ci sono famiglie che vivono in 4 con 1.300 euro. Devi solo vergognarti». No, Toninelli non deve. Assieme a Di Maio ha abolito la povertà. E poi lui lavora, l’ha detto: «Io lavoro, non come i mentecatti!». Bravo! Toninelli è lo spettacolo più grande dopo il Big Bang. Che non è il grande orologio di Londra.