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Antonio Scurati, il "martire" ora fa cassa con l'ultimo libro

Fabio Rubini
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Da martire del regime a Re Mida delle vendite. Nel giro di poche ore Antonio Scurati è passato all’incasso. E non parliamo dei 1.800 euro che aveva chiesto a mamma Rai per scrivere il famoso monologo della discordia, che poi è stato letto “gratis” a Chesarà su Raitre dalla conduttrice Serena Bortone.
No, parliamo delle vendite del suo ultimo libro, Fascismo e Populismo, Mussolini oggi (Bompiani), che sono schizzate all’insù, tanto che la casa editrice è stata costretta a ordinarne in fretta e furia la ristampa, proprio a causa dell’aumento delle richieste del pubblico.

Un’impennata confermata anche da Paolo Ambrosini, presidente dell’Associazione Librai Italiani: «In libreria c’è stata una richiesta soprattutto del suo ultimo libro - ha spiegato che è stato prontamente ristampato e sarà disponibile già questa settimana». Il libro, uscito nel novembre del 2023 è l’ultimo della trilogia dedicata a Mussolini e, anche se in maniera minore rispetto ai primi due, aveva avuto un buon successo di vendite.

Una trilogia che per usare le parole rilasciate a Repubblica dal nostro Giordano Bruno Guerri: «Non sarà ricordata per il suo contenuto storico. Sarà letta dagli storici del futuro per capire come si discuteva del fascismo al nostro tempo. Caoticamente, strumentalmente. Ma non ha nulla a che vedere con gli studi».

 

 

 

Agli antifascisti alla moda, però, molti dei quali magari non avevano letto nemmeno i primi due, l’idea di poter sfilare nei cortei del 25 aprile con il volume dello scrittore-martire sotto il braccio, è stata irresistibile. Come testimoniano anche le ricerche fatte dall’Adnkronos sul motore di ricerca Google Trends, dalle quale si evince che nei giorni seguenti alla polemica c’è stato un picco nelle ricerche degli utenti relative sia al nome dello scrittore sia alla lettera “M” che è il marchio di fabbrica della suddetta trilogia che presto dovrebbe diventare anche una serie Tv.

Forse galvanizzato da questa situazione il martire miracolato dalle vendite, dopo l’attacco a freddo orchestrato contro la premier Giorgia Meloni, l’altro ieri ospite alla Fondazione Feltrinelli a Milano, Scurati se l’è presa anche col presidente del Senato Ignazio La Russa: «L’unico modo per fugare il fantasma del fascismo è attraversarlo e ciò significa riconoscere di essere stati fascisti. Ma in un senso antitetico rispetto a ciò che sostiene la seconda carica dello Stato». E ancora: «Esserlo stato non significa non esserlo più, mentre invece il presidente del Senato più volte dice che noi siamo eredi del fascismo intendendo che c’è ancora del fascismo in noi».

 

 

 

Poi, incalzato sul suo nuovo futuro da messia dell’antifascismo ha provato a schernirsi: «Io non sono un eroe di niente, però quello che mi era sembrato quando iniziai a scrivere la biografia di Mussolini, e cioè una deriva fascistoide non nel senso di manganello e violenza, è già qui, non serve aspettarla dal domani». E oggi i fan si aspettano il bis, visto che sarà l’ospite d’onore della parata a Milano e tutto lascia presagire che dal palco di piazza Duomo infliggerà ai presenti - adoranti - la lettura del monologo mai censurato.

Intanto ieri la Commissione di vigilanza Rai ha respinto a maggioranza la richiesta del M5S di convocare il direttore di Rai Approfondimento Paolo Corsini e la conduttrice Serena Bortone, suscitando le proteste della minoranza. Della vicenda si discuterà comunque l’8 maggio proprio in Vigilanza.

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