Sono già iniziate le operazioni post mortem per tentare di conservare il corpo di Papa Francesco. Le salme dei pontefici vengono esposte alla venerazione per diversi giorni prima di essere sepolte. Ma come fare per conservarle? Ci si serve della cosiddetta tanatoprassi, una tecnica di conservazione igienica e temporanea, che permette di rallentare questi processi in modo sicuro, bloccando la formazione di odori e il rilascio di fluidi corporei.
Morto alle 7:35 di lunedì 21 aprile - il giorno di Pasquetta - il corpo di Papa Fraqncesco è stato sottoposto alla tanatoprassi a questo trattamento nella stessa giornata, prima della deposizione nella bara e della preparazione per l’esposizione in San Pietro, prevista per il 23 aprile. La morte, come da rituale, è stata constatata alle 20. Poi la salma è stata riportata nella Cappella di Casa Santa Marta, la sua residenza durante tutto il pontificato.
Per tanatoprassi s'intende quell'iniezione di fluidi conservanti nel sistema arterioso e la successiva applicazione di prodotti estetici sul volto e sulla pelle. Il fluido classico è a base di formalina (formaldeide). Il trattamento ha un importante risvolto estetico. La pelle infatti viene idratata, trattata con cere e coloranti, restituendo alla salma un aspetto dignitoso e sereno.