"Meno male che c’è il presidente Sergio Mattarella, perché io ho fatto fatica invece ad ascoltare il rappresentante della cultura del nostro paese, il ministro". Così a LaPresse Elio Germano, commentando le dichiarazioni del ministro Alessandro Giuli in occasione della cerimonia di presentazione dei David di Donatello 2025 al Quirinale.
"Non voglio esprimere la mia opinione personale, vorrei che il ministro si confrontasse con i diversi rappresentanti della nostra categoria", ha proseguito l’attore nel suo comizio, secondo cui "il cinema è davvero in crisi e noi crediamo per grossa responsabilità del ministero della Cultura".
Secondo Elio Germano "sentirci dire che le cose vanno bene, in questo modo tra l’altro bizzarro, è dal mio punto di vista fastidioso". "Mi piacerebbe che invece di piazzare i loro uomini nei posti chiave come fanno i clan - ha continuato Elio Germano - si preoccupasse di fare il bene della nostra comunità mettendo le persone competenti nei posti giusti", incontrando i rappresentanti di categoria. "Non sono solo le armi che aumentano il Pil del paese - ha spiegato l'attore -. Da un’indagine di Cassa Depositi e Prestiti, per ogni euro investito nel cinema rientrano 3-4 euro allo Stato".