Ospite per la prima volta nello studio di Bruno Vespa, Roberto Benigni. L'attore, nello studio di Cinque Minuti, in onda dopo il Tg1 delle 20 e in occasione dell'uscita del suo libro Il sogno, torna a parlare di Europa. Per il comico "l'Europa è la più grande costruzione democratica degli ultimi duemila anni che è stata fatta sulla Terra: io sono un europeista estremista, perché l'Europa è l'unico sogno che abbiamo per noi, per le altre generazioni. Dentro ci sono due Europe, una buona e una cattiva, Jekyll e Hiyde, una sana e una meno sana".
In sostanza, "c'è l'Europa del Parlamento, della Commissione, che lavora per tutti gli europei, per i nostri interessi e poi c'è l'Europa intergovernativa, quella del Consiglio europeo, dove siedono i capi dei governi europei... E lì prima di prendere una decisione c'è l'unanimità, c'è il veto. Basta Cipro, con 1,3, 1,4 milioni di abitanti rispetto a 500 milioni e blocca tutto". Da qui l'appello di levare il veto. E non solo: "Leviamo l'unanimità. Quante cose potrebbe fare così l'Europa, sarebbe il sogno".
E tra gli argomenti toccati da Benigni, anche le guerre in corso: "Abbiamo anche la responsabilità della pace - sottolinea il premio Oscar, rispondendo alle domande di Vespa - perché l'Europa è nata sulla pace, ha fatto 80 anni di pace, abbiamo vissuto il periodo di pace in Europa più lungo dai tempi della guerra di Troia". Lo sfogo travolge anche Donald Trump, o meglio, i dazi da lui imposti: "Ma si possono mettere i dazi?", è la domanda retorica: "È come uno che non ha letto neanche due pagine di storia, perché la storia ci insegna che i dazi sono portatori di guerra, mettono a repentaglio la pace, sempre. La guerra commerciale dei dazi è stata definita la guerra più stupida della storia: fanno male all'Occidente all'America, eppure li ha rimessi come nel 1492".
In merito al libro, ammette: "Mi spiace averlo scritto perché lo vorrei leggere, è talmente bello da leggersi, perché l'Europa è davvero l'unico sogno di pace, benessere, prosperità, felicità: ci invidiano tutti, perché dovunque c'è un difetto di diritti iniziano a sventolare le bandiere europee. L'Europa ha principi straordinari, è inimitabile, irresistibile, bellissima". Patriottismo e nazionalismo però non sono la stessa cosa, a suo dire: "Il nazionalismo è la guerra, purtroppo sta risorgendo, bisogna starci attenti, perché pone la nazione al di sopra di tutto. Bisogna guardarsi da coloro che dicono che vogliono fare il loro paese più grande degli altri... alla larga, sono pericolosissimi. Io sono un patriota ma non sono un nazionalista, l'opposto".