«Francesco Acquaroli ha fatto un gran lavoro nelle Marche, ha governato non bene ma benissimo, e io spero proprio che rivinca». L’endorsement a favore del presidente della Regione Marche arriva dall’ex commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, Roberto Mancini, marchigiano, intervistato da Il Foglio.
«Lo sostengo» spiega l’allenatore «per tutto quello che ha fatto nella mia regione, e cioè tantissimo. Quindi lo scelgo sulla base del suo lavoro. E poi lo sostengo perché è una persona perbene, anzi perbenissimo. Io, al di là della politica, considero questo. E spero che resti lui». «Io amo le Marche, una delle regioni più belle d’Italia. Si vive ancora benissimo, da noi. Se si va al ristorante si mangia bene e si spende poco. Viviamo in posti meravigliosi. Qui c’è il mare, c’è la collina, c’è la montagna. E la gente perbene». E il governatore Acquaroli, conclude Mancini, «spero che ce la faccia. Lo merita».
Mancini non manca mai di dare piccoli ma inequivocabili indizi. Cenni di vita social che danno un tono politico alla sua maglia. Il campione d’Europa, infatti, non lesina cuoricini su Instagram a Giorgia Meloni, per esempio. La segue e ne apprezza i contenuti, le interazioni coi follower.
Senza considerare che se poi si volessero cogliere antichi segni, di quest’endorsement regionale dal respiro nazionale, basterebbe riavvolgere il nastro. E tornare ad Atreju 2021. Alla festa di Fratelli d’Italia di quattro anni fa che vide l’allenatore tra gli ospiti di una Meloni non ancora presidente del Consiglio, ma in ascesa. Mancini era allora reduce dalla vittoria estiva degli Europei a Wembley, proprio contro l’Inghilterra.
In quell’occasione il ct della Nazionale si pronunciò: «Siamo stati molto felici di aver dato grande gioia a tutti gli italiani a luglio scorso, in un momento difficile per il Paese» (l’estate post pandemia). La presidente di Fdi consegnò al suo “mister” un presepe tradizionale: un pezzo unico nel palmarès «in un tempo nel quale – disse – si vorrebbe affermare che il Natale non va celebrato».
Seguirono Inno di Mameli e bandiere. A suggello di una unione tricolore. Per quanto poi il legame del ragazzo di Jesi con il governatore delle Marche viaggi forse su un binario più regionale. Due anni fa Roberto Mancini prestò il volto allo spot della regione: “Let’s Marche!”, cavallo di battaglia per il rilancio del turismo. E a parlarci oggi, con Mancini, sembra di rivederlo in quel video: tra girasoli e sbandieratori, col sole in fronte. «Io amo le Marche – dice – una delle regioni più belle d’Italia. Si vive ancora benissimo, da noi. Se si va al ristorante si mangia bene e si spende poco. Viviamo in posti meravigliosi».