Roberto Saviano torna in tv. Dal prossimo autunno entrerà nella scuderia di Urbano Cairo a La7. Lo scrittore condurrà un suo programma specifico e alcuni speciali sulla mafia con il magistrato Nicola Gratteri. In attesa del suo ritorno, però, Saviano è stato protagonista di una lunga tirata contro la Lega e contro Matteo Salvini. Martedì sera, ospite di Luca Telese e Marianna Aprile a In Onda, Saviano ha riproposto una complessa ricostruzione che metteva in relazione l’interesse di Salvini per la Calabria e il ruolo nel partito dell’onorevole leghista Domenico Furgiuele. A unire gli interesse dei due- e di riflesso quelli della malavita che «cogli**a la politica» - ovviamente la costruzione del Ponte sullo Stretto. Una ricostruzione piuttosto temerarie che era stata tentata anche nel 2018 da Repubblica. Diciamo temeraria perché proprio nei giorni scorso il tribunale di Lamezia Terme ha condannato il Gruppo editoriale Gedi (quello di Repubblica), l’allora direttore e i giornalisti «per le gravi falsità diffuse sul mio conto», si sfoga Furgiuele in una nota.
«Dopo anni di attesa, la mia totale estraneità ai fatti insinuati, che ho sempre rivendicato con forza, è stata asseverata». Ora resta da capire se Saviano fosse o meno a conoscenza della sentenza. Comunque sia resta la gravità delle affermazioni dello scrittore. «È grave che Saviano rilanci accuse che sono state smontate dalla magistratura. In un momento storico in cui la delegittimazione politica passa anche attraverso la storpiatura mediatica». Per questo, spiega a Libero Furgiuele, «ho dato mandato ai miei legali di reperire sia i verbali del processo di diffamazione fatto sa Salvini nei confronti di Saviano (dove si è parlato anche di questa vicenda, ndr), sia la registrazione della trasmissione tv. In seguito deciderò come muovermi nei suoi confronti».
Furgiuele smonta la ricostruzione di Saviano anche con un semplice ragionamento: «Sono entrato in Lega nel 2014 quando la Lega era al 3%. Salvini è diventato ministro delle Infrastrutture dieci anni dopo. Secondo voi io nel 2013 sarei entrato in Lega per il Ponte? Semplicemente assurdo. IN questo modo Saviano insulta tutti i calabresi». Poi si scaglia contro «i militanti della politica antimafia. Quelli che usano le disgrazie sui nostri territori per guadagnarci. La vera antimafia è quelle delle Forze dell’Ordine che la Lega sostiene».