C’è una relazione, ampiamente ripresa da il manifesto e da una miriade di siti web della galassia antifa, proPal e anti-Israele, che individua in un “club” di un migliaio di aziende sparse in giro per il mondo le vere responsabili di quanto va accadendo nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.
A scriverla è stata l’italiana Francesca Albanese, dal 2022 relatrice speciale delle Nazioni Unite per la situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati. La 48enne autrice di Anatomia di un genocidio chiama in causa aziende del settore militare come Lockheed Martin, Elbit e Leonardo. E fin qui la tirata pacifista ci può pure stare. Certo, che le aziende che producono armi e componenti belliche si stiano enormemente arricchendo con quanto va accadendo tra Israele e Gaza, così come tra Russia e Ucraina, è di dominio pubblico.
Ma la relatrice Onu invoca anche il boicottaggio di aziende come Amazon (colpevole di consegnare pacchi nei Territori), Airbnb e Booking.com perché gestiscono alloggi sempre nei territori occupati e ancora di Caterpillar e Volvo, costruttrici delle ruspe che portano via le macerie delle case distrutte nella Striscia e rimuovono i corpi dei palestinesi uccisi.
Nella lista dei “colpevoli” ci sono anche Google, Microsoft, IBM, Blackrock, Hp, “colpevoli” della gestione e analisi dei dati e delle transazioni finanziarie che «permettono a Israele di sostenere la sua economia di guerra». E non le sfuggono nemmeno università e centri di ricerca, come l’italiano Cnr, perché «lo sviluppo di armamenti e tecnologie si fermerebbe senza la loro cooperazione e legittimità», spiega ancora la Albanese. «Lo dico sempre: se la Palestina fosse una scena del crimine avrebbe addosso le impronte digitali di tutti noi. I beni che compriamo, le banche a cui affidiamo i nostri risparmi, le università a cui paghiamo le tasse», aggiunge. Di tutti ma non di Hamas, le cui impronte sulla scena del crimine per la Albanese non ci sono, visto che nelle interviste sul suo rapporto non cita mai l'organizzazione terroristica di assassini che da quarant'anni sfrutta la Palestina e i palestinesi facendo fortune da capogiro e ora minaccia, rapisce e tortura coloro che tra gli abitanti della Striscia hanno alzato la testa, chiedendo ai terroristi di mollare la presa su Gaza.