Dazi salati quelli annunciati da Donald Trump ai danni dell'Europa. Il presidente degli Stati Uniti ha deciso: dal primo agosto dazi al 30 per cento sui prodotti europei. Una notizia che ha acceso il dibattito. Anche a 4 di Sera in onda domenica 13 luglio. Per Federico Rampini "non possiamo escludere che quella di Trump sia una mossa tattica". In ogni caso - afferma il giornalista - "starei attento a non esagerare il danno che Trump può fare alla sua economia. L'economia americana sta andando bene anche se certi dazi sono in vigore da tempo". L'inviato del Corriere della Sera ricorda che "già nel 2018, quando mise i primi dazi, tutti gli economisti fecero previsioni catastrofiche sulle conseguenze per l'economia statunitense che poi non ci furono". Da qui il sospetto: "Può darsi che lui tenda a sottovalutare l'impatto negativo dei dazi sulla sua economia".
Prima ancora dell'annuncio, Rampini aveva ribadito la necessità di capire le motivazioni dietro i dazi. "A tutti coloro che temono (con buone ragioni) di subire dei danni dal protezionismo - scriveva sul Corsera -. Prima di tutto bisogna capirlo, studiarne le radici profonde, le argomentazioni". E se "negli ultimi giorni sembra essere tornata la versione 'tattica' dei dazi, usati come strumento negoziale per ottenere concessioni e contropartite. Ma al di là delle sorprese quotidiane, un dato di fondo è che siamo entrati in un'epoca protezionista".
E "questo non è accaduto solo a causa e per volontà di Trump (ho ricordato più volte le variegate forme di neoprotezionismo di Biden; per non parlare del campione mondiale Xi Jinping) ma di sicuro l'Amministrazione attuale ha dato una forte spinta in quella direzione". Insomma, Trump è in buona compagnia.
"Non possiamo escludere che quella di Trump sia una mossa tattica"
— 4 di sera (@4disera) July 13, 2025
Federico Rampini a #4disera Weekend pic.twitter.com/eWzz7aFu4Z