Nella lunga lista di sostenitori (tutti a sinistra) di Zohran Mamdani, non poteva mancare Michele Serra. Ed ecco che la penna di Repubblica si lascia andare a un elogio, Partendo proprio dal controverso "radicalismo" del nuovo sindaco di New York, Serra nella consueta "Amaca" si chiede "cosa significhi oggi 'radicalismo' per i trentenni e i ventenni, e che cosa significhi 'centro', sempre per i suddetti".
Al di là delle definizioni, per il giornalista è "certo che se 'centro' è il povero Biden, e la schiera impotente e muta dei democratici annichiliti dalla vittoria di Trump, non meraviglia che sia un candidato 'radicale' ad avere conquistato la scena". Ma 'radicalismo' non è l'unica parola che balza agli occhi di Serra. "Colpisce anche che la parola 'socialismo', che negli Stati Uniti, da Reagan in poi, è una specie di bestemmia impronunciabile - si legge -, sia stata serenamente (e vittoriosamente) pronunciata da Mamdani come un valore: e come tale sia considerata, secondo i sondaggi, da una quota consistente degli americani della generazione Zeta".
Michele Serra sconcertante: "Schlein contro Meloni? Cos'ha fatto benissimo a fare Elly"
Quando Elly Schlein ha parlato di "democrazia a rischio in Italia", legando l'attentato a Sigfrido Ranucci...Da qui l'immancabile plauso: "La vera speranza, il vero sintomo di un rovesciamento di tendenza, sarebbe che la questione ricchi/poveri (ovvero: la questione politica per eccellenza) tornasse a essere centrale. Non una delle promesse elettorali di Mamdani — le mantenga o meno — ignorava la disparità di reddito, e l'urgenza di rilanciare il Welfare facendolo pagare ai miliardari. Se il socialismo è questo, ha un radioso futuro davanti al sé". Se lo dice lui...




