Ospite a Fucina Podcast, Italo Bocchino ha raccontato uno degli aneddoti più divertenti della sua vita. Più nello specifico, di quella volta che lui e Pietrangelo Buttafuoco sono diventati i citofonisti di un trans brasiliano.
"AAA splendido transessuale brasiliano riceve a Viale Vaticano 44. Allora era il 1990, stiamo parlando quindi ormai di 35 anni fa e quando venni a vivere a Roma squattrinatissimo ovviamente, piccole collaborazioni al Secolo d'Italia e andai a vivere nella zona Prati Vaticano in un primo piano seminterrato con la finestrella alta - ha raccontato Bocchino -. Un monolocale 26-27 metri quadri, due lettini, una cucinetta elettrica. E a un certo punto si trasferisce a Roma sempre in collaborazione col Secolo d'Italia anche Pietrangelo Buttafuoco. E io gli dico: 'vabbè, vieni da me'. E quindi dividevamo quel posto in due. E accanto a noi c'era un transessuale che si prostituiva sempre in quei monolocali piccolini là sotto".
E ancora: "A quel tempo ovviamente non c'era internet, Tinder, questa roba così che era facile prendere appuntamento col transessuale. Si doveva comprare il Messaggero o Il Tempo e c'erano gli annunci. E c'era scritto interno 6, ora non ricordo. Ovviamente l'avventore correva lì, parcheggiava la macchina, cercava il posto e poi arrivava lì sul luogo e aveva lasciato la copia del Messaggero in macchina. Quindi si ricordava il civico ma non si ricordava l'interno. Guardava, guardava, guardava poi sul citofono trovava scritto 'Bocchino' e diceva questa è la parola d'ordine e citofonava lì. E quindi alle 2 di notte questi qui mi suonavano. E quindi alla fine finimmo a fare i citofonisti per un transessuale. All'epoca i trans non erano così diffusi".